venerdì 14 settembre 2018

Gli sproloqui del Grognardo: Il giocatore aggiunto

Il giocatore aggiunto è l’amico del cugino dell’amico che non vedi da un po’ di tempo ed è stato raccattato dopo aver telefonato a tutti gli ex-giocatori che conoscevi. Essendo tu un rpgaholic, avendone la possibilità, ti giocheresti anche la pergamena del raise dead pur di non saltare la sessione bi-settimanale, ma, sfortunatamente, su questo piano non funziona e quindi vieni a patti col figuro che, complice la speranza di mangiarti addosso e scroccarti pizza e birra, arriva puntuale a casa tua come un beagle quando c’è da andare a caccia.

Adesso sappiatelo, va bene aver voglia di giocare, ma se pur di raggiungere il mitico numero di 4 persone più DM siete disposti a vendere l’anima ad Asmodeus, andrete comunque incontro a cocenti delusioni. Già, perché il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi.

mercoledì 20 giugno 2018

Una prospettiva differente: togliere le miniature ha salvato Dungeons and Dragons?

La storia di questo blog non è fatta solo di articoli originali, anzi si ciba spesso di articoli curiosi o approfondimenti che considero autorevoli. Per avere autorevolezza non bisogna essere una firma, spesso basta avere un pensiero chiaro, un po’ di esperienza sulla materia e una decente abilità espositiva. Confesso poi di tirare spesso l’acqua al mio mulino, mi concentro quindi su articoli dei quali condivido il pensiero, piuttosto che elargire la “par condicio” che la politica spesso invoca.
 

Una delle abitudini che non sopporto, e che sempre con maggiore convinzione sono propenso a evirare dai tavoli da gioco dove arbitro, è l’utilizzo del PC al posto della scheda cartacea e l’impiego di mappe 2d per fare muovere le miniature come si trattasse di giocare a Heroquest. Tollero questa metodologia di gioco per sessioni estemporanee*, ma in una campagna vera e propria la trovo un’abitudine disdicevole che non fa altro che rallentare la narrazione collettiva degli eventi. 
 

Forse per questo smisi di giocare con la terza edizione e saltai totalmente la quarta, aprendomi solo una decade più tardi lentamente e con diffidenza alla quinta.

 
Mi piace usare le miniature, ma solo per tracciare visivamente l’ordine di marcia su di uno striminzito A4 esagonato. Molto, molto raramente disegno mappe a misura di miniatura, sono casi eccezionali; ogni mappa di dungeon prende vita, come Uno Sguardo nel Buio prima e D&D successivamente mi insegnarono, su di un foglio a quadretti di quadernone.
 

I tempi moderni incombono, ma leggendo l’articolo qui sotto, pare che una delle carte vincenti dell’ultima edizione sia stata proprio quella di tornare alle origini, lasciando da parte tabelloni e miniature (ricordate il punto 3 di uno dei miei primi articoli sulla mia idea di cosa fosse D&D?).
 

Mi sono quindi preso la briga di tradurlo, perché il web pullula di articoli sulle nuove uscite, ma raramente si ferma a riflettere sulla natura intrinseca di questo passatempo. Spero di avere fatto cosa buona e condivisibile.

*Nota: in realtà faccio un'eccezione, se non addirittura consiglio l'utilizzo di miniature e mappe, quando al tavolo si gioca con bambini o ragazzini in giovane età, questo per aiutarli nel processo di astrazione e visualizzazione della situazione proposta.
 
 
 
 
Una prospettiva differente: togliere le miniature ha salvato Dungeons and Dragons?

 
Dungeons & Dragons non è mai andato così bene, grazie all'ondata di show alimentati dalla nostalgia come Stranger Things e l'Old School Renaissance, la popolarità dirette video di sessioni di gioco e una base di giocatori più ampia che include donne. Ci sono fattori molteplici a contribuire a questo successo, ma uno degli elementi vincenti è che D&D non richiede più miniature per giocare una sessione. Ma sono mai state realmente necessarie?

martedì 29 maggio 2018

La tua Prima Avventura: ovvero come tornare ad esplorare il sotterraneo di Bargle l'Infame!

Mesi di silenzio e poi due articoli a pochi giorni di distanza, sei bipolare direte voi. “Forse.” risponderei io. Avendo avuto il dubbio ho tirato sulla tabella delle Follie della Guida del DM di AD&D prima edizione. Il buon Gygax si era documentato a dovere e riassumeva con efficacia il comportamento delle persone affette da malattie mentali.
 
Il mio risultato è stato:
 
Manic-Depressive:
During the manic phase (which lasts 2d6 days), the character will become very excited about something - virtually anything will do. The character will select a goal (which may be a very inappropriate one) and focus totally on achieving it. Then there is an intermediary phase, which lasts 2d6 days, and a depressive phase, in which the character will always assume that there is no chance of success. A depressive character will want to remain indoors and at rest in a place of safety. The depressive phase lasts 2d6 days, followed by which there is another 2d6-day intermediary phase before the cycle begins again.

venerdì 25 maggio 2018

Le emozioni del Grognardo: apre l'Adventurers League Modena!

Salve a Tutti,

è da un po’ che manco su queste pagine, anche se nel post Play avrei avuto più di un motivo per scrivere, infatti ho incontrato belle persone e fatto acquisti interessanti (a cifre modiche) che mi sarebbe piaciuto condividere con voi.
La vita di tutti i giorni ha però avuto il sopravvento, per fortuna senza che vi debba narrare tragici eventi. Semplicemente è un momento così ed è inutile forzarsi al racconto quando non viene naturale, specie se non v’è alcun fine commerciale.

Colgo però l’occasione di fare un po’ di pubblicità tramite l’Orto ad un’iniziativa che mi vede in prima linea, chissà che non raggiunga orecchie che sono lontane dal mondo di Facebook e da altri canali che abbiamo provato a battere.

Dal 2 Giugno e ogni Sabato successivo, proveremo ad avviare presso i locali del Club TreEmme, in via Paltrinieri 80 a Modena, l’Adventurers League, la Lega degli Avventurieri.
La partecipazione è libera e gratuita, basta portare matita, gomma e il proprio entusiasmo.

giovedì 22 marzo 2018

22 Marzo, 2018 DC - 5 anni di FORGOTTEN REALMS 41100 MO

Oggi sono 5 anni del blog che mantengo, assieme ai miei amici e compagni d’avventura. Ho scritto qualche riga per ricordare l’anniversario e riassumere questa piccola, ma significativa storia.
Desidero condividerla anche qui, perché molti passano su queste pagine per leggere storie di vita e di gioco, più che di regole. Questa è la nostra.
 
Cari Tutti,
era il 2013 quando Lorenzo mi chiamò per propormi di celebrare come si doveva il 40° anno di D&D, o meglio della nascita della TSR,  il vero quarantennale di D&D sarebbe stato l'anno successivo, nel 2014.
Risposi un poco scettico a quello sprono perché la mia carriera di giocatore si era interrotta nel 2000 e nonostante qualche timido tentativo di revival, sembrava che il tempo del gioco di ruolo fosse terminato.
Quello che ancora non sapevo era che quella data, il 2000, sanciva la fine di un gruppo, non del gioco in sé. La mia opinione di oggi è che gli amici, con i quali praticavo quel passatempo, non fossero più in grado di stimolarsi l'un l'altro. Ma questa è un'altra storia...

venerdì 23 febbraio 2018

Le Avventure del Grognardo: MA2 - Il Morso del Ragno d'Oro

Come molti post accennati e mai pubblicati (per ora!) su questo blog, anche questo, data la lunga gestazione, è stato modificato, rivisto e infine riscritto da capo. Il motivo risiede in un carteggio che intrattengo privatamente col vulcanico Mauro Ferrarini che pare avere ritrovato di recente l’amore adolescenziale per D&D. Sarà un periodo della vita forse più rilassato, sarà che questa quinta edizione strizza l’occhio alla vecchia scatola rossa (in maniera furbesca, perché in realtà il gioco è molto più articolato mano a mano che si sale di livello), ma molti “old babbions” sono tornati sui loro passi, volendosi abbeverare a quella fonte dell’eterna giovinezza che è l’avventura.
 
Maurino è un buon diavolo come non se ne vedevano dai tempi del Fiend Folio, motivo per il quale architetta, scrive, sobilla e trasferisce su carta le sue macchinazioni. Dovrei arrossire di vergona mentre confesso di avere tra le mani la “MA2 – Il Morso del Ragno d’Oro” da Settembre 2017 e di non averla ancora messa a disposizione del pubblico dell’Orto, ma sinceramente speravo in qualcosa di meglio per questa scrittura della mia taverna per quattro ubriaconi. Già perché, ne parlerò più sotto, è un’avventurina dannatamente ben congegnata.

martedì 16 gennaio 2018

Gli sproloqui del Grognardo: l'avventura di Natale

Natale è passato, e così le feste. Tocca tornare al lavoro, ma rimangono i ricordi del periodo di riposo appena passato. Il mio (ma forse anche il vostro!) piccolo mondo di amici e conoscenti può essere diviso in due macro-categorie: quella degli amanti del Natale e quella dei “grinch”.
Stranamente, almeno per come la vedo io, i fobici del Natale sono in maggioranza donne. Al contrario, io appartengo sicuramente al primo gruppo, quello degli entusiasti del freddo (o perlomeno dell'alternanza delle stagioni), delle vacanze e delle luminarie. Vivo l’avvicinarsi di questo periodo dell’anno con trepidante attesa e, mano a mano che la Vigilia è prossima, assorbo ogni misticismo e rituale pagano. Preparo quindi la lista dei regali, vado a ripescare gli a scatoloni nei quali sono riposte le palline di vetro di mio padre e mio nonno, addobbo l’albero l’8 Dicembre con un sottofondo musicale adeguato, ripasso i film di una vita e scelgo quelli che durante le feste torneranno a fare la loro comparsata sul mio televisore.