venerdì 15 aprile 2016

Le zuppe della casa del Grognardo: lo Stregone

Come anticipato in altri post, d’abitudine, leggo pochi (anzi pochissimi) regolamenti, e mi concentro invece sulle avventure, di qualunque edizione esse siano.  Se l’edizione non coincide con quella che utilizzo, ignoro bellamente le statistiche, mentre cerco di carpire se nell’intreccio ci sia qualcosa di intrigante. Quest’esercizio è indolore, poi quando si porta l’avventura (le avventure in verità, a seconda delle scelte dei giocatori apro questo o quel modulo in una ragnatela mentale che ho confezionato) al tavolo è facile trasporre i mostri (io applico una brutale sostituzione alla pari, tranne in casi eccezionali), meno può succedere per PNG molto articolati. In quest’ultimo caso è necessario prepararsi un minimo. Infatti se capita di doversi cimentare in una “retro-conversione” può capitare di trovare che qualche pezzetto del puzzle non esista nell’edizione più arcaica.
Così è capitato per lo stregone della terza edizione, perché mai, prima dei famosi Player’s Option di fine anni ’90, si era parlato di non obbligare a memorizzare gli incantesimi al proprio Usufruitole di Magia. Mi sono quindi creato, in maniera amatoriale, qualche nuova classe, originaria dell’edizione 3.0, e, benché consapevole non interessi a nessuno, mi tolgo lo sfizio di rendere pubblico.
Insomma, ve la butto lì, si tratta di un post inutile come tanti altri, ma come dicono i Marlene Kuntz “noi passiamo spesso il tempo così, senza utilità, quella che piace a voi, senza utilità, perché non serve a noi…”

venerdì 1 aprile 2016

Le Sorprese del Grognardo: la Camera Agitata

Archiviato il Pesce d’Aprile, si passa alle cose serie. Domani alle 6.30 mi sveglierò come mio solito, non per andare non al lavoro, bensì alla Fiera del Gioco, che anche quest’anno si terrà a Modena.

 
Sabato mattina sarò in turno e parte del pomeriggio in giro a scuriosare, anche perché di solito, a questo punto della settimana, le novità che ritengo siano al mio livello (basso) di giocatore da tavolo le ho già provate. Intendiamoci, non voglio dire che ho provato dei brutti giochi, ma semplicemente dei giochi che non contengono combustibile pellet nella scatola.

 
Insomma, sono il giocatore di ruolo “american” per eccellenza, con Puerto Rico mi si infiammano le gonadi, mentre con un giochino ben ambientato ci sguazzo come un pesce. Quest’anno ci sono un sacco di titoli carini, facili e veloci, come gira da anni oramai, ma sono tornati di moda anche giochi che non sono altro che Heroquest rimodernati, alla faccia della Merkel!

 
Scritto lo sfogo con connotati politici, vi lascio continuare l’esplorazione della Tomba. L’unica, la più terribile.