mercoledì 22 marzo 2017

Gli sproloqui del Grognardo: la lingua del Drago!


Salve,

la notizia di oggi (ieri, visto che il post è stai poi pubblicato una decina di minuti dopo mezzanotte) è che D&D avrà finalmente traduzioni in lingue che non siano l’inglese. Quando ho letto delle localizzazioni quasi cado dal divano, anche perché proprio il primo Aprile dell’anno scorso avevo lanciato la news di una traduzione italiana. Il mio pesce d’Aprile a distanza di quasi un anno si trasforma in una vera anticipazione.

Gonfio di felicità, ma un po’ preoccupato per il mio portafoglio, ho rimbalzato la notizia nei vari gruppi nerd di Whatsapp di cui mi onoro essere parte. Ovviamente le battute si sono sprecate: abbiamo finito di trombare? Si verificherà un nuovo calo delle nascite? Il valore dei manuali della 3.5, oggi oggetto di collezione e speculazione, crollerà di botto?

mercoledì 15 marzo 2017

Le zuppe della casa del Grognardo: sui ceppi nanici scordati in 5a edizione

Salve,
 
 
nella sempre illuminata ricerca del bello, ieri ho assistito al concerto dei Baustelle a Bologna. Pieni di omaggi per gli anni ’80, dopo le sinfonie di “Fantasma”, tornano più pop che mai. Ma l’immagine che mi porto dietro non riguarda il gruppo, bensì è quella di una ragazzina che gli ultimi venti minuti di spettacolo non ce l’ha più fatta, ha abbandonato le comode poltrone dell’Europa Auditorium  e si è messa a saltare come un grillo sotto al palco. Tempo un minuto si era scatenata una bolgia danzante. Bellissimo. Confesso di avere una mezza idea di replicare a Reggio Emilia l’8 Aprile.
 
L’emozione è spesso un sentimento collettivo, tanto travolgente e trascinante quanto condivisa. Mi capita di trascendere nelle goliardate con gli amici, alle partite di pallone, ai concerti e al tavolo da gioco. Che ci volete fare, siamo animali sociali: la bevuta solitaria e sintomo di tristezza, la bevuta in compagnia di festa; la partita alla tv fa imbestialire la compagna, la partita allo stadio la porta a inveire contro l’avversario; una canzone in solitudine è un momento riflessivo, in compagnia è un’onda emotiva trasversale.
 
E come possiamo definire un’esperienza di gioco di ruolo, come li classificano oggi, davanti alla Playstation o al PC rispetto alla loro versione carta e penna? Mi limito a dire che il secondo pare un momento più sociale.