giovedì 27 febbraio 2014

Manco li cani, ovvero: vita da dungeon - numero 1


Correva l'anno 1989, era Marzo, e all'Orsa Maggiore di Modena, storico negozio di giochi da tavolo, di ruolo e computer, della città, ora purtroppo defunto (al suo posto, in piazza Matteotti, c'è adesso un ristorante), scopro che è uscita una nuova fanzine. Non si tratta di qualcosa di propriamente amatoriale, cioè sì lo è, ma ha un taglio diverso: le pagine sono di qualità, conta ben 32 pagine in formato A4 escluse copertine ed è pubblicata dalla Black-Out Editrice, allora già impegnata nella pubblicazione di opere come I Signori del Caos. Insomma, per farla breve, avevo tra le mani il numero 1 di CROM.

Ora, capirete la mia propensione a divagare visto che in realtà ciò di cui volevo parlare era il fumetto contenuto nella fanzine: Manco li cani, ovvero vita da dungeon del grande Maestro Yossarian. Ho cercato in lungo e largo la rete e, incredibilmente, pare che nessuno abbia più memoria di questo bellissimo fumetto. Ovviamente non mi riferisco all'appeal artistico, che comunque non disdegno, ma in primo luogo alla carica umoristica che sapeva esprimere. Tutti noi eravamo rappresentati a colpi di pennino e china in quelle quattro tavole che trimestralmente ci venivano presentate (ahimè, ogni tanto passavano anche sei mesi!). Ecco, se qualcuno, laggiù nel cyberspazio sapesse dirmi qualcosa di questo grande autore mi farebbe un gran piacere. Magari, tu, O Maestro, ti farai vivo?

Forse è meglio di no, perché sto per violare il diritto d'autore e pubblicare qui gratuitamente le tue tavole (ovviamente non ne trarrò alcun profitto se non il piacere di celebrati!).
Cavolate a parte, volevo dare la giusta introduzione al fumetto di Yossarian che sospetto essere un anagramma del nome e cognome del nostro caricaturista. Buon divertimento!

martedì 18 febbraio 2014

AD&D 2a Edizione e il ratto del Mezzorco e dell'Assassino


Questo è il primo di due articoli che vogliono essere un po’ più tecnici di quanto prodotto su questo blog fino ad oggi ed indirizzati in particolare a tutti quelli che, nel passaggio dalla prima alla seconda edizione, si sono sentiti privati di qualcosa. 
Se siete giocatori stagionati, avrete già intuito a cosa mi vado riferendo: quando, nel 1989, uscì AD&D seconda edizione si cercò di riordinare un po’ le idee, ma gli autori, o il marketing chissà, decisero di tralasciare alcune classi e razze care ai giocatori dell’Avanzato classico (le motivazioni di questa scelta le lasciamo per una discussione futura). Nello specifico sparirono il mezzorco, l’assassino, il monaco e lo psionico. Se devo biasimare l’accantonamento del mezz'orco, non ho particolarmente patito l'estromissione delle classi sopracitate.
Ad ogni modo a tutto c’è rimedio e, se è vero che la seconda edizione è forse stata la più prolifica dal punto di vista del materiale di supporto e delle ambientazioni, il buco è stato col tempo colmato in maniera molteplice ed esaustiva. C’è solamente da scegliere.
Ecco quindi qualche coordinata per ritrovare ciò che fu ingiustamente sottratto.

venerdì 7 febbraio 2014

Le recensioni del Grognardo: Zero Charisma e il male da gioco di ruolo


Con questo articolo mi appresto alla prima recensione del blog. In realtà pensavo di partire con qualcos’altro, ma il fatto è che la settimana scorsa vedo un messaggio di un amico sardo su Facebook che mi avvisa di un filmetto americano intitolato Zero Charisma (2013). Più che avvisarmi, mi scrive che guardando al trailer non ha potuto che pensare a me. Mi incuriosisco quindi, guardo il trailer e leggo qualche recensione.

Il film non ha una bruttissima nomea e si trova facile in rete, decido quindi di procurarmelo

Nel caso anche voi, leggendo queste poche righe, siate adesso solleticati dall’idea di una visione, vi allego il trailer e vi avverto che il film è completamente in inglese (o almeno, io non ho trovato una versione italiana). Il film, come si può intendere dal gioco di parole insito nel titolo, fa riferimento alla bassa attrattiva che i giocatori di ruolo (e da tavolo aggiungerei) esercitano sul mondo esterno.

sabato 1 febbraio 2014

Lo spirito di Dungeons and Dragons con un D6 in tasca

Ho chiuso il post precedente parlando dello spirito di D&D, dell’importanza di una continuità tra le edizioni in modo da rendere il prodotto riconoscibile in ogni sua nuova incarnazione.

Cos’era D&D?
Ovviamente io non so rispondervi, ma guardando qua e là, parlando con l'orchetto del pianerottolo e facendo taglia/cuci tra i vari manuali e anticaglie, sono riuscito a mettere assieme una brevissima "Rumors Table", la tabella delle dicerie. Qui potrete allora destreggiarvi come più vi pare, ma siccome mi fido del vostro buon senso non ho inserito a fianco di ogni voce, come tradizione vorrebbe, il classicissimo VERO e FALSO. 

Qualche indicazione quindi per i vari lettori del blog:
  • Se giocate alla terza o quarta edizione, se pensate che il mago e paladino debbano passare come fossero un guerriero (e vi aspettate che nella Next passi come il Ladro) o volete passare velocemente al prossimo blog perché qui non si vedono donne nude, tirate un 1D6 e leggete uno solo dei seguenti paragrafi (non è consentito barare, ma siccome non vi vedo, volendo, scegliete semplicemente un numero)
  • Se giocate a OD&D, AD&D, AD&D 2a Ed o siete sopravvissuti alla prosa gygaxiana leggete pur tutto, ogni secondo speso in più su questo blog garantirà longevità al vostro PG, mentre gli altri membri del gruppo, in vostra assenza, periscono sotto i colpi di Acererak il semi-lich, stanza 33 della Tomba deglio Orrori.