sabato 22 novembre 2014

Le migliori 30 avventure di D&D di tutti i tempi!

La principale caratteristica dell’Old School Renaissance (OSR) è quella di essere un movimento spontaneo, nato da una costola di giocatori di lungo corso, che si è rifiutato di riconoscere un prodotto come tale semplicemente per l’etichetta che gli era stata ritagliata addosso. Tale e tanta è stata questa spinta che, alla volta della quarta edizione di D&D, si sono verificate vere e proprie diaspore, alcune editoriali come la nascita della Paizo e conseguentemente di Pathfinder. Tale e tanta è stata questa spinta che per la 5a Edizione di D&D hanno pensato fosse meglio coinvolgere l’utenza e utilizzare le esperienze dei giocatori (e infatti, secondo la mia modesta opinione, il risultato è stato decisamente migliore). 
Nonostante ciò, c’è chi D&D sapeva di avercelo già in casa e chi, non possedendolo, ha deciso di andarlo a ripescare ancora più lontano, all’origine, sulla base del quale si è evoluto il fenomeno dei retro-cloni.

Non ho giocato a questa versione di D&D!

Per attuare un’operazione del genere, ripescare dal big bang dei gdr, una storia però bisogna avercela. E noi, più mi addentro nel mondo della rete italica, più me ne rendo conto, che si parla il volgare di Dante, questo patrimonio non lo si possiede. 

Come si può valutare un prodotto senza avere un termine di paragone?
E cos’è un questo prodotto? Sono le regole? Sono le ambientazioni? Sono i moduli o avventure prodotte in quel periodo storico (ludicamente parlando)?


La mia idea è che la chiave sia proprio qui, nei moduli avventura. Molti di noi all'epoca, io per primo, avevano sì e no i soldi per  i manuali del regolamento. Poi le avventure si facevano in casa. Era una necessità. Ma, provando ad attuare un parallelo, sarebbe come dire che si impara a scrivere per poi leggere solo le proprie produzione o, magari, immergendosi solo nella lettura dei romanzi contemporanei.
Anche a scuola, normalmente si attua un processo inverso, si parte dai classici dell'antichità per terminare col '900.

Dovunque siate, qualunque sia la vostra realtà territoriale, a differenza di  anni fa, lo scambio solidale che la rete mette a disposizione vi permette di riprendere in mano questo passato. Certo, ci vuole anche una certa dimestichezza con la lingua inglese (e come dice il mio ex vicino di casa Ettore, ultrasessantenne verace, quando cerca di risolvere un problema sul suo Personal Computer, “Gnissa un cancher a Elisabéta!” (1)), ma col dovuto aiuto e la pazienza di Giuseppe (anche a voi spunterà il giglio sul bastone), si può riscoprire quello che è un vero e proprio patrimonio.

Se state ancora leggendo e siete interessati ad approfondire l’argomento, l’obiezione sarà la seguente: “Bravo tu! Ma in mezzo a tutta questa roba, da cosa partiamo?”. Ottimo, giusto per non farvi perdere tempo, esiste in rete, già da qualche tempo la lista delle 30 avventure più amate di D&D. Tale lista è stata stilata da Dragon e sarebbe la seguente:




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Col prossimo post inizierò a commentare non questa, ma una lista molto simile di 40 moduli, con annessa valutazione. Non sarà propriamente un lavoro a due, ma a quattro mani, perché mi avvarrò di una collaborazione esterna che ritengo illustre. Siete avvisati che ci sono e saranno tanti, forse troppe anticipazioni. Nel caso abbiate la fortuna di conoscere un DM in grado di farvi giocare alcuni di questi moduli, evitate quindi di sbirciare troppo oltre.

Stay Tuned!

(1)    In lingua modenese di Allineamento Caotico sarebbe traducibile in italiano come: “Maledizione alla Regina d’Inghilterra!”

6 commenti:

  1. Come al solito hai sviscerato delle argomentazioni molto interessanti. E ovviamente mi riconosco in molti dei comportamenti che hai descritto sopra, essendo della tua stessa generazione (ma tutto sommato mi riconosco pure in Ettore).
    Ti confesso però che avrei gradito vedere la TUA lista delle 30 avventure migliori, se non altro per curiosità (ok, lo so che non era questo lo scopo del post). Ma immagino che sia solo questione di tempo.
    La lista che hai postato se non sbaglio circola già da un bel po' di anni e offre il fianco ad alcune critiche, o almeno osservazioni. Ma è inevitabile che cose di questo tipo non mettano mai d'accordo nessuno!

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    1. ciao Luca,

      che dire, forse arriverà. Anche per me è un mondo nuovo in gran parte e un'esperienza in un certo senso appagante.
      Al momento, tuttavia, non sarebbe serio abbozzarne una, perché avventure ufficiali ne ho giocate (non scrivo lette) un numero che ritengo consono per stilare una lista.

      Spero comunque che gli articoli che produrrò nel prossimo futuro possano piacerti.

      A presto,
      Mattia.

      P.S.
      La lista che ho pubblicato gira almeno da 3 anni, ma ho ritenuto che non fosse sufficientemente reperibile su siti italiani, questo è il motivo del preambolo.

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  2. Anche io mi facevo le avventure in casa, tranne qualche eccezione (tipo lo stupendo modulo b4). Più che altro però non giocavo i moduli perché erano troppo lunghi. Un dungeon da 38 pagine può portare via (al mio gruppo di paranoici) anche sei-otto serate di gioco, e dopo un po' l'attenzione cala.

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    1. Ciao ancora,

      come ti capisco, per portare a casa un adattamento un po' più intenso della Trilogia della Valli, abbiamo impiegato più di 20 sessioni. Ad ognuno i suoi tempi, non si può spingere troppo sull'acceleratore in questi casi, giocare un modulo con l'orologio alla mano fa calare tutta l'atmosfera.

      Ma dicci un po', giochi ancora? Quando hai cominciato? In cosa ti diletti e, infine, se calpesti ancora le orme di Gygax, con quale edizione ti cimenti?

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  3. Ho iniziato con la scatola rossa facendo il Master da subito. Contemporaneamente giocavo con un gruppo AD&D, ma non mi ha mai preso più di tanto; poi sono passato alla 3.5.
    Ultimamente insieme ai miei giocatori "storici" ho creato due sistemi autocostruiti: uno per un gioco interpretativo low magic con pretese "realistiche"; l'altro è un clone di D&D scatola rossa + scatola blu, senza un po' di cose che negli anni mi sono sembrate sempre più assurde. In sostanza, siamo tornati indietro, ma con un bonus di +4 alla Saggezza.
    Gioco ancora, con fatica e con scadenze circa mensili (il che non è poi male, a 40 anni e con due figli piccoli). Mi piace fare illustrazioni fantasy: per carità, roba amatoriale, anche se sono orgoglioso di aver sfiorato la notorietà nel mondo nerd, facendo ben due copertine della fanzine OD&Dities, anni fa).
    Sono sempre più convinto che, a conti fatti, D&D possieda una flessibilità perfetta per chi comincia a giocare e dopo una improvvisa quanto effimera infatuazione per la new wave dei giochi di ruolo di matrice forgita, ho dovuto ricredermi: Gygax spacca ancora e spaccherà sempre, altro che balle.

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    1. Insomma, un profilo molto simile al mio e non poteva essere altrimenti dato che la classe è sempre quella dei nati a metà anni '70. Sei di Novara, mi pare di intendere...

      Sulla cadenza delle sessioni, capisco benissimo, pare che il tempo diventi la merce più preziosa ad un certo punto della vita. Io sono tornato a giocare dopo quasi 12 anni di assenza dai tavolo, pure controvoglia oserei dire (anche perché le ultime esperienze erano state deleterie) . Ho scoperto invece che, con le persone giuste ci si può ancora divertire.

      Nonostante sia un amante dell'Avanzato, forse perché oramai non riesco più ad ingurgitare regolamenti e quello già lo si conosce, mi trovi perfettamente d'accordo sulla tua linea di mantenerti fedele al D&D base. Sto infatti giocando alla tomba degli Orrori con un regolamento basico basico: divisione classe e razza, e il resto uguale alla versione base (leggi test delle prove sulle caratteristiche anziché un listone di capacità).
      La 3.5 mi ha affascinato, a tratti ho anche tentato di intraprenderla, ma qualcosa forse non andava nella miscela. Probabilmente l'elemento che non calzava ero io.

      Per quanto concerne i vostri regolamenti, vedo di scaricarmeli quanto prima. Non sono sicuro invece di aver capito quali sono le tue illustrazioni sul blog, quelle dove ti sei assegnato il copyright, giusto?. Se così fosse, direi che hai una certa mano.

      Ultima nota, mi hai fatto scoprire un autore interessantissimo:Justin Sweet.

      A risentirci.

      Grazie della contaminazione!

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