martedì 29 agosto 2017

La Stanza Profonda di Vanni Santoni - una non recensione

Con un libro a metà tra saggio e romanzo, Santoni ci racconta di una generazione di (giocatori) italiani della quale molti probabilmente non sapevano nemmeno l’esistenza. Dediti ad un passatempo oscuro, che a volte non si esaurisce con la maggiore età (se giochi a calcio, e non hai i piedi buoni, sai benissimo che a 18 anni la tua carriera avrà un termine) questi figuri popolano (o hanno popolato) tavernette, solai e garage, messi gentilmente a disposizione dalla famiglia di un membro del gruppo. I giocatori sono massoni che ripetono un rito, sessione dopo sessione, e costruiscono una loro realtà alternativa nella quale certe imposizioni esterne possono essere simbolicamente combattute, e nel più fortunato dei casi abbattute o corrette. E questo, ahinoi, sappiamo nel mondo reale non avviene mai.