mercoledì 10 agosto 2022

Gli Sproloqui del Grognardo: il Cacciatore di Regolamenti

Ciao,

capita anche a voi quando passate vicino alla libreria dove rimangono – ordinatamente e in bella mostra - i manuali con i quali avete giocato negli anni della giovinezza, di provare un attimo di nostalgia? Quelle volte che mi accade, scorro i titoli dei volumi con una rapida occhiata e ne scelgo uno. Spesso, confesso, sono sempre i soliti a finirmi tra le mani: gli amici fidati di una volta. Annuso le pagine, poiché quella stampa aveva un odore piacevole, dolce, e mi metto seduto a sfogliarli. Se mi colpisce un dettaglio che mi ero dimenticato, mi soffermo e aggrotto le ciglia stupito. Il più delle volte, però, mi rendo conto di avere ancora la memoria limpida e ripongo con delicatezza il tomo dopo poche decine di secondi. La nostalgia è una brutta bestia, me ne rendo conto. Ci sono giocatori, ne conosco diversi, che famelicamente cercano le stesse emozioni in nuovi amori, con alterne fortune. Io li chiamo i cacciatori di regolamenti.

C’è qualcosa di romantico in questa ricerca senza fine. Molti, moltissimi giocatori – di ruolo, ma ovviamente anche di giochi da tavolo – sono collezionisti. Saltano di titolo in titolo come fossero avventure di una notte. Acquistato un gioco e magari fanno una partita, magari no, rarissimamente una campagna. Per qualche motivo non c’è il tempo. Per qualche motivo, ora che si possono permettere quello che desiderano e sono circondati dall’opulenza, non riescono più ad approfittarne e ad approfondire. Però accumulano. Riempiono scaffali in compenso. Poi quando il posto nella libreria è terminato vanno all’IKEA e comprano un'altra scaffalatura. Nei casi più critici, se i muri sono già occupati, usano gli armadi. I vestiti lasciano spazio allo scatolame.

mercoledì 27 luglio 2022

Gli sproloqui del Grognardo: il Giovane Virgulto

 Salve a Tutti,

nella rassegna dei personaggi che affollano i nostri tavoli e le nostre peripezie di avventurieri devo per forza citare “il giovane virgulto”. Con giovane virgulto intendo un ragazzino in età scolare, in quella magica parentesi che va dai 10 ai 12 anni durante la quale non sei un ragazzo a tutti gli effetti, ma nemmeno più un bambino. Il vantaggio di questo periodo della vita è che inizi a comprendere più lucidamente i meccanismi del mondo, ma non sei ancora ottenebrato dal pensiero principe che devasterà la tua vita fino all’andropausa.

Egli si scompone di due macro-categorie. La prima è quella di quello col DNA da nerd vecchio stile, anche se diluito nella sua patina hardcore dei tempi andati. Curioso, ha visto i film del Signore degli Anelli, ha sbirciato magari qualche scena del Trono di Spade all’insaputa dei genitori, o ha seguito Stranger Things e non ha capito esattamente cosa fanno Mike e i suoi amici, quando sono attorno al tavolo. Ingenuamente poi, crede che parlare di orchi e gnomi possa attrarre ragazzine come Millie Bobby Brown, la El (italianizzata Undi) protagonista della serie. Pensa insomma che ci sia qualcosa di magico, un mondo che gli deve essere ancora rivelato ed è ansioso di farne parte. In poche parole è uno di noi e come tale presto o tardi si presenterà armato di fantasia alla vostra corte.

giovedì 7 luglio 2022

Le Recensioni del Grognardo: Kingdom of the Ghoul (Il Regno dei Ghoul)

Come ogni giocatore di ruolo che si rispetti sa bene, uno dei passatempi preferiti quando si è lontani dai tavoli da gioco è quello di ripescare – magari al pub, davanti ad una birra - dall’album dei ricordi le diverse imprese dei propri personaggi. Nel tempo alcune campagne e moduli sono diventati talmente famosi da acquisire un’aura mistica. Alcuni esempi abbastanza scontati sono la G1-3 - la serie dei giganti -, la S1 – la Tomba degli Orrori, o la B4 – La Città Perduta. Il successo è stato tale che gli sono stati dedicati diversi sequel o cloni, altro fatto che li ha resi dei veri classici.

Ecco, la recensione di oggi è un esempio di quelle avventure che tutti gli estimatori di D&D dovrebbero provare. Infatti la penna del grandissimo Baur – sicuramente uno dei miei autori preferiti – partorì nel numero di Settembre/Ottobre del 1998 di Dungeon Kingdom of the Ghouls. All’epoca non la giocai per diversi validi motivi. Anzitutto si tratta di un’avventura di livello 9-15, che prevede un minimo di 70 livelli di personaggi giocanti. Alla 2a edizione il livello massimo raggiunto dal mio gruppo di gioco, durante una campagna di 4 anni a cadenza settimanale, fu il 9°/10°. Eravamo quindi ancora scarsi per tentare quell’impresa eroica (i veterani che leggono queste righe rammenteranno le famose sette camice madide di sudore per raggiungere il titolo di Lord). Inoltre non ero probabilmente sufficientemente maturo per approcciarmi a quell’atmosfera mefitica, carica di odio e ribrezzo, e riproporla adeguatamente ai miei amici. 

martedì 31 maggio 2022

Gli sproloqui del Grognardo: il Burlone

Qualcuno, complice la recentissima quarta serie di Stranger Things, crede che l’arcinemico che porrà fine alle avventure dei vostri personaggi sarà un Personaggio Non Giocante del calibro di Vecna. Beh, quel qualcuno si sbaglia. Citando una famosa campagna di Warhammer Fantasy RPG: “the enemy is within”, il nemico ce l’hai al tuo interno.

È un nemico ben più acerrimo e spietato che si annida quasi in tutti i gruppi, a meno che la vostra compagnia di ventura non sia composta solo da depressi. Definiremo questo giocatore come il Burlone. In effetti il Burlone è l’amico che tutti vorrebbero avere: è affabile, disponibile, sempre allegro e ti vuole genuinamente bene. Spesso quel suo fare allegro e vagamente naif lo rende anche popolare tra le ragazze, e – Signore Iddio – chi è che non vuole un amico che porta donne nella compagnia?

martedì 26 maggio 2020

Forbidden Lands - la modernità della Vecchia Scuola


Salve ragazzi,

è veramente un sacco di tempo che manco da questi luoghi, ma come diceva qualcuno “non tutto quel ch’è oro brilla, né gli erranti son perduti”, in altre parole: sono ancora qua e senza danni da Covid. Spero per voi sia lo stesso!
Credo che ad ognuno di noi, con un minimo di autocoscienza, questo periodo abbia fatto riflettere su relazioni, priorità, incertezza della vita. Ovviamente questo blog non parla di filosofia New Age, e quindi da qui non parte alcun sermone.
Tuttavia l’idea di questo articolo si basa su di uno scatto psicologico avvenuto durante la pandemia, nel quale sono venuto a trovarmi per caso - ma spesso sappiamo che il caso ci viene incontro quando cerchiamo qualcosa -  tra le mani una copia di Forbidden Lands.
Ora sapete che non sono più un fanatico della lettura dei regolamenti ormai da metà anni ’90 - ciò che mi piace leggere sono ambientazioni e avventure - quasi fosse narrativa. Per questo motivo è raro che me ne esca con la recensione di un sistema, a meno che esso non mi abbia colpito.

mercoledì 12 giugno 2019

Gli sproloqui del Grognardo: il Giovane Novizio

Viene un momento, triste, nella vita nel quale uno dei vostri amici, compagno pluriennale d’avventure, decide che è tempo di smettere di giocare di ruolo.

Le cause di questa decisione sono presto dette, elencabili in: a. la scoperta dell’universo femminile, b. la scoperta dell’impegno politico (spesso copertura del punto a.), c. spostamenti fuori sede per motivi di studio (spesso dovuto a migrazioni del punto a.),  d. l’accesso al mondo del lavoro (spesso dovuto per mantenere il punto a.), e. la nascita del pupo (che senza il punto a. non potrebbe verificarsi).

Sono momenti di grande commozione, addii simili a quello di Frodo e Sam ai Porti Grigi (del resto Sam, rimasto fedele al suo amico anche davanti a Shelob, lo lascia proprio per il punto a.), separazioni irreparabili. Deviando un attimo dal tema di questo post, voglio rassicurarvi del miracolo che portano gli anni della maturità, durante i quali, alla spicciolata, gli amici sparpagliatisi per il punto a, ritornano fedeli a trovarsi al tavolo da gioco, non più schiavi dell’ormone (del resto che fa Sam, quando da pensionato decide di andare ai Porti Grigi? Torna da Frodo, mica sta con Rosie, no?).

Nell’attesa della notizia dell’Amico Ritrovato, vi toccherà comunque far fronte alla diaspora in qualche modo e quindi, complice il numero minino di presenze per giocare, ripiegare su qualche figura nuova.

giovedì 6 giugno 2019

Le Avventure del Grognardo: MA3 - La Ricerca della Legio Manticorae vol. I

Cari Tutti,

non so se qualcuno passi ancora da qui; quando si smette di avere un contatto con gli amici per lungo tempo, spesso è perché almeno una delle parti ha intrapreso una strada nuova. Non è il mio caso. La passione è sempre quella, ma si è declinata in attività differenti, che mi tengono lontano da questo luogo. L’Orto è stato concepito per dare fiato ad una voce che ricordasse quale fosse, all’origine, il cuore pulsante di Dungeons&Dragons.

giovedì 10 gennaio 2019

Gli sproloqui del Grognardo: perché alla 5a Edizione bisogna fare i personaggi con i punti!

Salve belli!

Spesso quando ci si trova davanti ad un foglio bianco si vorrebbe scrivere qualcosa di illuminante, se non illuminante perlomeno intelligente, se non intelligente per lo meno interessante.
Non troverete nulla di ciò in questo articolo. Sto per scrivere una roba veramente nerd, così nerd che solo una ristretta fascia di sfigghi come me può voler leggere.
Io vi ho avvertito, se andate avanti in questa lettura ricadete nella categoria, anche se vi raccontate altro.

Dunque, quello che vi sto per esporre è un problema di vita vissuta. Terminata l’avventura di Natale (con un morto, ma alla 5a sapete che ci sono mezzucci, una volta considerati scorretti dai DM per bene, tipo Revivify) ecco insorgere la polemica di un anziano del gruppo (sia per età anagrafica, che presenza nel medesimo!).

venerdì 14 settembre 2018

Gli sproloqui del Grognardo: Il giocatore aggiunto

Il giocatore aggiunto è l’amico del cugino dell’amico che non vedi da un po’ di tempo ed è stato raccattato dopo aver telefonato a tutti gli ex-giocatori che conoscevi. Essendo tu un rpgaholic, avendone la possibilità, ti giocheresti anche la pergamena del raise dead pur di non saltare la sessione bi-settimanale, ma, sfortunatamente, su questo piano non funziona e quindi vieni a patti col figuro che, complice la speranza di mangiarti addosso e scroccarti pizza e birra, arriva puntuale a casa tua come un beagle quando c’è da andare a caccia.

Adesso sappiatelo, va bene aver voglia di giocare, ma se pur di raggiungere il mitico numero di 4 persone più DM siete disposti a vendere l’anima ad Asmodeus, andrete comunque incontro a cocenti delusioni. Già, perché il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi.

mercoledì 20 giugno 2018

Una prospettiva differente: togliere le miniature ha salvato Dungeons and Dragons?

La storia di questo blog non è fatta solo di articoli originali, anzi si ciba spesso di articoli curiosi o approfondimenti che considero autorevoli. Per avere autorevolezza non bisogna essere una firma, spesso basta avere un pensiero chiaro, un po’ di esperienza sulla materia e una decente abilità espositiva. Confesso poi di tirare spesso l’acqua al mio mulino, mi concentro quindi su articoli dei quali condivido il pensiero, piuttosto che elargire la “par condicio” che la politica spesso invoca.
 

Una delle abitudini che non sopporto, e che sempre con maggiore convinzione sono propenso a evirare dai tavoli da gioco dove arbitro, è l’utilizzo del PC al posto della scheda cartacea e l’impiego di mappe 2d per fare muovere le miniature come si trattasse di giocare a Heroquest. Tollero questa metodologia di gioco per sessioni estemporanee*, ma in una campagna vera e propria la trovo un’abitudine disdicevole che non fa altro che rallentare la narrazione collettiva degli eventi. 
 

Forse per questo smisi di giocare con la terza edizione e saltai totalmente la quarta, aprendomi solo una decade più tardi lentamente e con diffidenza alla quinta.

 
Mi piace usare le miniature, ma solo per tracciare visivamente l’ordine di marcia su di uno striminzito A4 esagonato. Molto, molto raramente disegno mappe a misura di miniatura, sono casi eccezionali; ogni mappa di dungeon prende vita, come Uno Sguardo nel Buio prima e D&D successivamente mi insegnarono, su di un foglio a quadretti di quadernone.
 

I tempi moderni incombono, ma leggendo l’articolo qui sotto, pare che una delle carte vincenti dell’ultima edizione sia stata proprio quella di tornare alle origini, lasciando da parte tabelloni e miniature (ricordate il punto 3 di uno dei miei primi articoli sulla mia idea di cosa fosse D&D?).
 

Mi sono quindi preso la briga di tradurlo, perché il web pullula di articoli sulle nuove uscite, ma raramente si ferma a riflettere sulla natura intrinseca di questo passatempo. Spero di avere fatto cosa buona e condivisibile.

*Nota: in realtà faccio un'eccezione, se non addirittura consiglio l'utilizzo di miniature e mappe, quando al tavolo si gioca con bambini o ragazzini in giovane età, questo per aiutarli nel processo di astrazione e visualizzazione della situazione proposta.
 
 
 
 
Una prospettiva differente: togliere le miniature ha salvato Dungeons and Dragons?

 
Dungeons & Dragons non è mai andato così bene, grazie all'ondata di show alimentati dalla nostalgia come Stranger Things e l'Old School Renaissance, la popolarità dirette video di sessioni di gioco e una base di giocatori più ampia che include donne. Ci sono fattori molteplici a contribuire a questo successo, ma uno degli elementi vincenti è che D&D non richiede più miniature per giocare una sessione. Ma sono mai state realmente necessarie?

martedì 29 maggio 2018

La tua Prima Avventura: ovvero come tornare ad esplorare il sotterraneo di Bargle l'Infame!

Mesi di silenzio e poi due articoli a pochi giorni di distanza, sei bipolare direte voi. “Forse.” risponderei io. Avendo avuto il dubbio ho tirato sulla tabella delle Follie della Guida del DM di AD&D prima edizione. Il buon Gygax si era documentato a dovere e riassumeva con efficacia il comportamento delle persone affette da malattie mentali.
 
Il mio risultato è stato:
 
Manic-Depressive:
During the manic phase (which lasts 2d6 days), the character will become very excited about something - virtually anything will do. The character will select a goal (which may be a very inappropriate one) and focus totally on achieving it. Then there is an intermediary phase, which lasts 2d6 days, and a depressive phase, in which the character will always assume that there is no chance of success. A depressive character will want to remain indoors and at rest in a place of safety. The depressive phase lasts 2d6 days, followed by which there is another 2d6-day intermediary phase before the cycle begins again.

venerdì 25 maggio 2018

Le emozioni del Grognardo: apre l'Adventurers League Modena!

Salve a Tutti,

è da un po’ che manco su queste pagine, anche se nel post Play avrei avuto più di un motivo per scrivere, infatti ho incontrato belle persone e fatto acquisti interessanti (a cifre modiche) che mi sarebbe piaciuto condividere con voi.
La vita di tutti i giorni ha però avuto il sopravvento, per fortuna senza che vi debba narrare tragici eventi. Semplicemente è un momento così ed è inutile forzarsi al racconto quando non viene naturale, specie se non v’è alcun fine commerciale.

Colgo però l’occasione di fare un po’ di pubblicità tramite l’Orto ad un’iniziativa che mi vede in prima linea, chissà che non raggiunga orecchie che sono lontane dal mondo di Facebook e da altri canali che abbiamo provato a battere.

Dal 2 Giugno e ogni Sabato successivo, proveremo ad avviare presso i locali del Club TreEmme, in via Paltrinieri 80 a Modena, l’Adventurers League, la Lega degli Avventurieri.
La partecipazione è libera e gratuita, basta portare matita, gomma e il proprio entusiasmo.

giovedì 22 marzo 2018

22 Marzo, 2018 DC - 5 anni di FORGOTTEN REALMS 41100 MO

Oggi sono 5 anni del blog che mantengo, assieme ai miei amici e compagni d’avventura. Ho scritto qualche riga per ricordare l’anniversario e riassumere questa piccola, ma significativa storia.
Desidero condividerla anche qui, perché molti passano su queste pagine per leggere storie di vita e di gioco, più che di regole. Questa è la nostra.
 
Cari Tutti,
era il 2013 quando Lorenzo mi chiamò per propormi di celebrare come si doveva il 40° anno di D&D, o meglio della nascita della TSR,  il vero quarantennale di D&D sarebbe stato l'anno successivo, nel 2014.
Risposi un poco scettico a quello sprono perché la mia carriera di giocatore si era interrotta nel 2000 e nonostante qualche timido tentativo di revival, sembrava che il tempo del gioco di ruolo fosse terminato.
Quello che ancora non sapevo era che quella data, il 2000, sanciva la fine di un gruppo, non del gioco in sé. La mia opinione di oggi è che gli amici, con i quali praticavo quel passatempo, non fossero più in grado di stimolarsi l'un l'altro. Ma questa è un'altra storia...