venerdì 19 aprile 2024

Ho provato Pasión de las Pasiones!

Salve,

Ieri sera ci siamo trovati a giocare Pasión de las Pasiones. Si tratta di un gioco di ruolo che ha lo scopo di riprodurre un copione delle telenovelas sudamericane. Il motore regolistico è quello di Power by the Apocalypse, lo stesso di Dungeonworld per intendersi. 

Tutti i giochi di ruolo basati su questo sistema, a mio parere, hanno alcune caratteristiche comuni: 

  • Richiedono una preparazione minima da parte del Master,
  • Non necessitano conoscenza alcuna del regolamento da parte dei giocatori
  • Sono ottimi per essere giocati con casual gamers
  • Performano ottimamente in sessioni di due ore
  • Sono adatti a brevi campagne di massimo cinque/sei sessioni, limite dopo il quale l’esperienza del plot può dirsi compiuta

Nello specifico Simone, il nostro regista, ci ha catapultato a Bollywood. A ognuno di noi è stato assegnato un archetipo: il bel tenebroso, il gangster, il cavaliere, la femme fatale, ecc. Definite le relazioni tra i personaggi, eravamo pronti al debutto in scena. La sessione si apre con la sigla che precede l’episodio, il 352° della serie televisiva.

Si parte da un’inquadratura a volo d’aquila del palazzo. Partono diversi flash: l’ingresso sontuoso, i giardini interni, la distilleria, i volti dei personaggi, contratti che cambiano di mano, email inviate e ricevute, smarthphone che fanno foto di nascosto, un coltello che viene buttato nel Gange, una mucca bellissima adornata, un festival colorato pieno di spezie. Si conclude con un balletto in cui tutti i protagonisti danzano di fronte al sole che tramonta.

L’esperienza è stata a dir poco divertente: tra tangenti, amori segreti, rivelazioni di incesti familiari, lotte tra gang rivali, e anche un presunto omicidio, la serata è volata via.

La memoria mi ha riportato ad una perla degli anni ’90: On Stage, il capolavoro di Luca Giuliano che permetteva di rivisitare in modo farsesco le opere di Shakespeare. Già allora i giocatori si erano sbizzarriti, deviando dal perimetro originario ideato dall’autore. In rete si trovavano adattamenti di albi di Dylan Dog, di episodi di Beautiful, di casi irrisolti come quello di Jack lo squartatore. Era un gioco di nicchia ma di grande successo, che funzionava alla grande.



Volendo confrontare i due giochi, ho avuto l’impressione che il ruolo del regista in Pasión de las Pasiones sia ancora meno gravoso, rispetto a quello di On Stage. Il sistema di Power by the Apocalypse fa il suo dovere, assegnando ad ogni archetipo una serie di azioni particolari che, una volta entrati nella parte, incendiano l’azione in scena rendendo roboante il set. Il nostro regista si è limitato a qualche precisazione, ma per il resto sono stati i giocatori a popolare il copione.

 A chi consigliarlo dunque?

Come On Stage, Pasión de las Pasiones è quel narrativo che può coinvolgere i non-giocatori nella spirale dei giochi di ruolo. Spesso i gdr, oltre ad avere regolamenti da specialistici, hanno anche ambientazioni estranee al gusto comune: sci-fi, fantasy, horror, ecc. Robe di nicchia che dal 2000 in avanti sono diventate sempre più pop, ma che ancora non definirei mainstream.

Pasión de las Pasiones permette di ricreare le scene di “Un posto al Sole”, “Mare fuori” e, volendo, di “Romanzo Criminale”: è insomma una calamita per chi non si avvicina ai giochi di ruolo non solo per la complessità dei suoi regolamenti,  ma per l’estraneità ai suoi contenuti. Davvero una bella esperienza, da ripetere!

3 commenti:

  1. Ogni tanto è piacevole cambiare dal classico gdr e provare qualcosa di diverso. Non ricordo se Sorcerer e Non Cedere al Sonno siano Powered by the Apocalypse, ma anche se sulla carta promettevano mirabilie non mi hanno soddisfatto del tutto.

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    1. Ciao Luca,

      Non Cedere al Sonno direi di no, l'altro titolo che cito invece non lo conosco. Ho diversi amici che sono passati quasi completamente ai narrativi, stanchi di regolamenti infarciti di opzioni.
      A casa ho sia la versione inglese che quella italiana di Dungeon World, ma non l'ho mai giocato. Farei volentieri una partita con qualcuno che sa far girare il motore. Quei pochi che ho visto lo usavano in maniera tradizionale, centralizzando la figura del Master, mentre per come l'avevo capito io la narrazione e gli elementi devono essere aggiunti dai giocatori. Chissà, è un po' passato di moda, il suo momento d'oro l'ha vissuto dieci anni fa.

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    2. A me fa sorridere Vampiri, il capostipite dei "narrativi", che è infarcito di regole e codicilli... Dungeon World non l'ho mai provato ma quelli per così dire "collaborativi" in cui la storia viene sviluppata insieme da giocatori e master la mia esperienza (con Sorcerer, Non Cedere al Sonno, La Mia Vita col Padrone e forse qualcun altro, non so se Il Barone di Munchausen rientra nella categoria) è che sono una faticaccia! Non è facile coordinarsi e creare qualcosa di coerente che soddisfi tutti.

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