Cari Tutti,
Ogni tanto capita di leggere un articolo su qualche blog che, anche dopo tanti anni, fa riflettere su come alcune meccaniche consolidate potessero, in origine, declinarsi in maniera differente.
In questo articolo di Grognardia si interroga su come
funzionasse il tiro per i Punti Ferita in OD&D, il primo Dungeons&Dragons
messo in circolazione in maniera semi amatoriale da Gygax e Arneson. Capita a
proposito perché quest’anno la Wizard ha in programma un altro libro sulla storia
di D&D, scritto da Jon Peterson - il blogger di Playing at the World - probabilmente
lo storico più accreditato in materia. Il libro si chiamerà The Making of
Original Dungeons and Dragons: 1970 -1976.
Ad ogni modo, dicevamo, come funzionava l’avanzamento di livello per quanto concerne i Punti Ferita? Domanda che sorge spontanea guardando, ad esempio, la tabella di progressione del Combattente/Fighting-Men.
Un Combattente inizia il gioco come Veterano con 1D6+1 di
ferite, mentre al secondo - quando diventa Guerriero/Warrior - ottiene 2D di Ferite.
Come avviene quindi il passaggio da 1+1 a 2D? Ovvero, secondo gli standard attuali, cosa devo fare? Tirare D6-1?
Secondo Maliszewski, che si rifà al regolamento di Empire of the Petal Throne - gioco pubblicato nel 1975 con molte similitudini a OD&D - ad ogni passaggio di livello il giocatore avrebbe dovuto ritirare tutti dadi vita e aggiornare il numero dei Punti Ferita, solo nel caso il nuovo risultato fosse migliorativo rispetto all'ammontare attuale.
Quindi un Veterano che muovesse i suoi primi passi in avventura con 5 Punti Ferita (un onesto 4 tirato col D6, più 1 Punto Ferita aggiuntivo), al passaggio al secondo livello tirerebbe 2D6 e aggiornerebbe il totale delle Ferite solo se ottenesse più di 5.
Questa procedura andrebbe a limare l'annoso problema di una serie di tiri sotto media, cosa che poteva essere frustrante, in particolare per classi con un range di risultati molto ampio come guerriero e barbaro, e riportare in media il risultato possibile.
Ovvio che diventerebbe anche più difficile aver personaggi con Ferite sbilanciate verso l'alto, frutto di una serie di tiri fortunosi. Però, diciamoci la verità, cose del genere capitavano solo quando eravamo giovani e tomellatori di un certo calibro. Con l'anzianità non è che siamo diventati più sfortunati, semplicemente evitiamo di fare i piangina con il DM amico di una vita.
La soluzione della prima ora mi ha affascinato. Tuttavia, scorrendo i commenti dell'articolo originale, si legge come, interrogati Luke ed Ernie - i figli di Gygax - sull'argomento, entrambi confermino che anche loro seguivano la prassi. Quindi semplicemente tiravano un dado aggiuntivo e lo sommavano al totale.
In conclusione, se dovessi tornare a far tirare i Punti Ferita - ormai tutti prendono la metà del dado vita della classe più uno - prenderei in considerazione questa procedura. Nel caso la doveste sperimentare, lasciate pure un commento e raccontate com'è andata.
Alla prossima!
Come sono fortunato a non avere la scatola originale, così non mi sono mai posto il problema!
RispondiEliminaScherzi a parte ricordo che su un Sage Advice, la rubrica di Dragon che dirimeva i dubbi dei lettori, una volta ospitarono una lettera in cui un giocatore lasciava intendere che nel suo gruppo tiravano i punti ferita all'inizio di ogni sessione. Se non sbaglio gli veniva detto che nei primissimi tempi di D&D anche gli autori stessi facevano così. Forse anche per l'avanzamento funzionava nello stesso modo.
Buona Pasqua!
Ciao Luca,
Eliminama quanto ne sai! E che letture edificanti facevi da giovine, ahah.
Comunque questa cosa di tirare gli HP prima dell'inizio dell'avventura non credo sia sostenibile, nemmeno per il più ferreo dei DM. Immagino le discussioni al tavolo da gioco, specie con i giocatori con una media alta.
Buona Pasqua anche a te e chissà che a Play quest'anno sia la volta buona. :)
Grande Mattia! Avevo letto anch'io il post di Grognardia sui PF! Ai miei giocatori faccio tirare i PF a ogni avanzamento di livello e tiro anch'io dietro lo schermo. Poi faccio decidere al giocatore quale risultato scegliere. In questo modo do un piccolo vantaggio ai PG. Ma se scelgono il mio tiro nascosto ed è più basso del loro... si mangiano le mani :-)
RispondiEliminaMitico Maurino! Ci si ritrova, dunque! Che fai, giochi ancora? Vedo che la tua campagna si è arenata con la pandemia. Che succede? Comunque sei peggio di Bonolis, che architetti lo scavicchi e apra dietro lo schermo. :DDD
EliminaNon sono arenato Mattia, ma solo incasinato. Ora sono flippato con Planescape e l'immarcescibile Forgotten Realms.
EliminaScusa Maurino,
Eliminaho messo un filtro anti spam che necessita di moderazione i commenti fuori dalla sfera di google (stavo ricevendo molti commenti discutibili) e non mi ero accorto che avessi risposto. Bene allora, aggiornami!
Col mio gruppo storico abbiamo terminato la D1 e la D2 e ora stiamo giocando la D3 e, qui il mistero si potrebbe infittire, la D4!
Il modello di tiro della 0e è sbilanciato comunque la si metta: magari per 3 livelli non aumenti i PF, per poi ritrovarti (sempre in base ai dadi) 18 PF di botto.
RispondiEliminaDa una parte fa molto "metabolismo lento", dall'altra avere pochi PF spingeva a trovare soluzioni non combattive nelle sessioni.
Ciao Anonimo,
EliminaPuò essere, ma i termini "bilanciato/sbilanciato" sono quasi parolacce su questo blog. Il bilanciamento è un problema del nuovo millennio e noi che abbiamo iniziato a giocare prima di quella data non abbiamo mai patito queste problematiche. :)