martedì 29 aprile 2014

Le critiche (o colpi critici) per D&D 3.0, 3.5 e Pathfinder conditi da qualche ricordo!

Fino ad adesso non ho indugiato troppo sullo stesso argomento, diluendo i temi per cercare di non risultare noioso. Questa volta però vi beccate due post in fila sulla salsa combattimento. In realtà l’elemento nuovo, vi anticipo, è che sto per descrivere una regola opzionale per la 3.X edizione.

La parte bella del post (me lo dico da solo, in attesa che Luca mi seppellisca di improperi per una nuova, delirante, idea) però vuole essere il ricordo che sta dietro a quest’aggiunta personale. Correva infatti l’anno 2000 e usciva la terza edizione, confesso che ero elettrizzato all’idea. La rivista Dragon aveva fornito qualche anticipazione di ciò che sarebbe stato e nell’insieme mi pareva un deciso passo in avanti. La mia storia personale, invece, mi vedeva reduce da un anno passato a Londra e sognavo di tornare a trovare gli amici lasciati in terra straniera. Mi organizzai quindi un interrail in solitaria e, vagabondando tra Francia, Inghilterra, Galles e Irlanda, ebbi tutto il tempo di leggere tranquillamente Player’s Handbook e DM Guide che avevo acquistato a pochi passi da Russel square e dal British Museum.

Con le critiche i PG non si sentiranno più molto al sicuro!
Fu un’estate delirante se penso ai miei standard odierni di organizzazione viaggi: non possedevo un cellulare, non avevo un bancomat internazionale e quindi giravo con tutto il contante addosso, non avevo prenotato neppure un ostello, si arrivava in città sperando di trovare una sistemazione. Le poche certezze che avevo erano gli amici ad attendermi, la loro calda ospitalità e, nei momenti di pausa obbligati da mezzi pubblici e notti in stazione, una guida dell’Europa donatami da ragazzi australiani e, sì, loro: PH&DM.


Beh, in quel peregrinare, sorsero i primi dubbi circa il numero esorbitante di Punti Ferita che poteva avere un personaggio della 3a rispetto a una delle edizioni precedenti (ricordo che il guerriero tira al massimo 9D10+4 e le altre classi non possono avere un bonus costituzione superiore a +2, che oltretutto non può essere aggiunto dopo il 9°/10° livello). Quante spadate sarebbero state necessarie per abbattere un guerriero del 18°? Già intravedevo il pericolo di un'infiammazione del tunnel carpale causata da lancio molteplice di D20.

 
Fu in quelle notti insonni vegliate al lume del rancore, scriverebbe Il Cantore italico per eccellenza, che sentii l’incombenza di rispolverare le critiche della 2a Edizione e abbozzai ciò che scrissi poi meglio al mio ritorno, sgravato di diversi kilogrammi e carico di nuove idee,  che mai avrei realizzato. Quando riformulai in formato digitale la regola, lo feci in inglese e presuntuosamente la inviai alla WotC, dalla quale non ricevetti nemmeno risposta, o così presumo perché non è che poi frequentassi molto i forum dato che non avevo nemmeno una connessione internet fissa all’epoca.
Fatta la giusta introduzione, eccovi la succulenta regoletta, che immagino si possa declinare sia per la 3.X che Pathfinder. Gli ingredienti necessari sono:

 
·         il capitolo 6 di Combat&Tactics – AD&D 2a Edizione
·         il capitolo 8 di Spells&Magic – AD&D 2a Edizione


Dategli una letta e quindi applicate il seguente:
una volta determinata la critica come da regolamento ufficiale, c’è la possibilità ANCHE di un danno specifico; per evitare questo danno il personaggio che ha incassato la critica deve riuscire in un Tiro Salvezza appropriato per il tipo di colpo subito, es. Fortitude per danno da arma o veleni, Reflex per schivare il soffio di un drago o ammortizzare cadute, Will per resistere a incantesimi. Tirate quindi il D20, aggiungete eventuali modificatori per oggetti magici e feat, infine confrontate il risultato con la tabellina qui sotto.



Risultato ottenuto

Tiro Salvezza

>=25

NESSUN EFFETTO AGGIUNTIVO

>=20

CRITICA MINORE (tirare 1D10 per determinare dove si è colpiti e 1D6 per l’asprezza della ferita)

>=15

CRITICA MAGGIORE (tirare 1D10 per determinare dove si è colpiti e 2D4 per l’asprezza della ferita)

>=10


CRITICA GRAVE (tirare 1D10 per determinare dove si è colpiti e 2D6 per l’asprezza della ferita)

10<

CRITICA MORTALE (tirare 1D10 per determinare dove si è colpiti e 2D8 per l’asprezza della ferita, inoltre il moltiplicatore del danno dell’arma è migliorato di una categoria, es. Great Axe diventa x4)
Ovviamente le tabelle da consultare sopra sono quelle di Combat&Tactics e Spells&Magic. Volendo si può alzare la difficoltà aggiungendo il bonus di armi magiche alla difficoltà del Tiro Salvezza, o diminuire la pericolosità abbassando la DC di ogni gradino di 5 punti.


Ma torniamo all'inizio: cosa ricordate voi di quell’estate del 2000? Dove eravate? Cosa pensavate mentre leggevate le pagine di quella che fu la svolta del gdr moderno?

2 commenti:

  1. Mai coperta la 3a edizione. Qualche anno dopo la sua uscita volevo prenderla così, tanto per collezionismo, ma credo di non averlo mai fatto. O forse da qualche parte ho una copia (intonsa o comunque aperta pochissimo) del Player's Handbook ma dubito, me ne ricorderei.
    Quindi nessun ricordo legato alla terza edizione dell'estate 2000. Probabilmente all'epoca avevo anche già mollato il gruppo storico con cui giocavo.

    e di affidarli al boia fu un piacere del tutto mio/non conoscendo affatto lo statura di dio.

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    1. Ciao Luca e buon primo Maggio. Oggi ho passato la giornata ad aiutare in un trasloco: terzo piano s/a di palazzo del centro storico, scaletta stretta stretta, ma una buona allegria d'insieme.
      Una lettura della terza, a tempo perso, in mezzo agli altri libri è un passaggio interessante; è stata un'edizione di grande successo che ha motivato molti veterani, quelli veri, a ricalcare i tavoli da gioco.

      .../prima di genuflettermi nell'ora dell'addio/...

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