Ben ritrovati,
di recente mi è capitato di leggere su Facebook un commento che mi ha lasciato attonito. In corrispondenza a un post che pubblicizzava una webzine gratuita, - nei suoi articoli parlava di D&D 5.5 - un utente si esprimeva così:
“D&D finisce con la 3.5”.
Tralasciando il fenomeno dei commenti sempre più sgradevoli sulle piattaforme social – basti guardare la pagina italiana di D&D dove sono annunciate le uscite, che pullulano di critiche alle traduzioni provenienti da novelli e autoproclamati Gianni Celati - ovviamente ho strabuzzato gli occhi e mi si sono seccate le fauci. Il motivo è ovvio. Chiunque mastichi un po’ di gdr sa che la cosa più vicina a Dungeons&Dragons sono i numerosi retrocloni presenti sul mercato. Uno per tutti, forse il più celebrato in Italia, è Old School Essentials localizzato da Need Games, che si rifà al D&D base in versione Holmes: la cosiddetta B/X.
La verità è una e una sola: dal 2000 in avanti nessuno ha più giocato veramente a Dungeons&Dragons.