martedì 4 aprile 2017

I resoconti del Grognardo: D&D Epic a Play 2017!!!

Alle Termopili si sacrificarono in 300, ma a Modena furono sufficienti 128!” - commento di un partecipante Epic di Play 2017.
 
Sono le 19.30 di Sabato 1 Aprile quando, nella sala rapporto di Modena Fiere, 20 Dungeon Master e 8 Coordinatori si scambiano occhiate accigliate. Chi porta una benda sull’occhio, chi un cappello da pirata o un elmo cornuto, tutti una maglia celebrativa: deve essere chiaro che saranno loro il bersaglio della mandria che presto si accalcherà alla sala 400.
 
Modena Fiere è stata gentilissima, ci ha messo a disposizione un abbondante buffet, acqua e Coca Cola. Non si rifiuta mai un pasto a dei condannati a morte. Quindi uno degli astanti, Michele se non sbaglio, sfodera la pozione dell’eroismo, trattasi di un distillato casalingo probabilmente vietato anche nei peggiori bar di Caracas.
 
Riempie il bicchiere a tutti. Nicola alza il calice e scaccia la tensione gridando: “Ruoliamo duro!”. I miei compagni gli rispondo con versi improvvisati e nella confusione intendo: “Facciamogli il culo!”, vabbè farò del mio meglio!

 
Sala 400
Alle 20.30 siamo seduti come agli esami di maturità nella stanza preposta all’evento, un’ampia e attrezzata sala conferenze. Guardo l’orologio: “Minchia! Siamo già in ritardo,” … “ma l’attesa fa parte dei grandi eventi” mi consolo. Al di là delle porte un fiume di persone attende rumoreggiante. La sala è il meglio che ci si possa aspettare (ancora grazie Modena fiere): siamo divisi in file ordinate per livello del gruppo che dovremo accompagnare nella missione suicida, ci è stato fornito un proiettore e un’ottima console per mostrare i dettagli della mappa, ci vengono nuovamente messe a disposizione bottigliette d’acqua da mezzo litro, caramelle balsamiche per la gola e cialde per il caffè. Che lusso!
 
Io ovviamente pensavo di dovermi arrangiare da solo (ah, la mentalità italica…), quindi avevo una seconda borsa (la prima era per i manuali e quanto necessario alla sessione) dove avevo predisposto un bottiglione d’acqua e un kit di sopravvivenza.
 
Saranno le 21.00 quando il corno di Nicola comincia a risuonare e i gruppi, uno alla volta, sono fatti entrare ordinatamente e accomodare al tavolo. Li accogliamo come si deve: si sprecano pernacchie, minacce e contumelie. Che questo è il nostro territorio e noi siamo Master per bene, mica mostri erranti!
 
Ecco il mio gruppo, sono 4 ragazzi di Roma (due dei quali marito e moglie) che sorridenti mi sfoggiano le loro schede: un firbolg druido, un goliath guerriero, un elfo rogue e un nano monaco, tutti del primo. Ovviamente non sono degli sprovveduti, cerco allora l’arrotino che forse è l’unico non pervenuto all’appuntamento.
 
Parto con la mia checklist personale, che contiene riassunte tutte le informazioni necessarie per la registrazione e le istruzioni su come sarà condotto l’evento. In breve: avete 4 ore, ci si aspetta che completiate almeno 3 missioni, la somma delle missioni completate da tutti i gruppi determinerà il risultato dell’avventura, avete diritto ad un solo riposino, no rituali, no incantesimi con Casting Time superiore a 5 minuti ( a meno non siano lanciati durante il riposino), potete richiedere aiuto agli altri gruppi nel vostro stesso settore una volta per missione, potete prestare aiuto agli altri gruppi nello stesso settore sacrificando delle azioni e via discorrendo.
 
Liga, il direttore artistico di Play, calato nel ruolo di Cerimoniere, ringrazia il nostro anfitrione e ci augura buon divertimento.
 
Ci siamo, Nicola parte con la lettura dell’antefatto dell’Arca delle Montagne:
 
“Fate parte di un piccolo esercito di coraggiosi avventurieri riuniti fuori dalle rovine della torre di Durlag Scannatroll. Sullo sfondo di un sole al tramonto, il galeone volante del Barone Rajiram si avvicina. Nere nubi tempestose ribollono tra le sue vele, il bagliore dei lampi illumina i suoi ponti. Sull’albero maestro sventola furiosa una bandiera: è nera, con teschio e tibie incrociate. Il Barone Rosso di Nelanther giunge alla conquista!
Mentre la nave pirata si avvicina, Seer compare sui parapetti in rovina della torre di Durlag e solleva la tavoletta runica, pronunciando un’unica parola. Di colpo il suolo trema e una colossale nave da guerra, completamente corazzata, fuoriesce in superficie! L’Arca delle Montagne emerge da sottoterra come farebbe una balena dal mare e ora fluttua sospesa innanzi a voi. I vostri alleati lanciano rampini legati a delle funi, quindi le impiegano per issarsi a bordo. Mentre sguainate le armi, un capitano dell’alleanza galoppa verso di voi, porgendovi una pergamena arrotolata. “Salute a voi! L’alleanza ha scelto il vostro gruppo per un incarico della massima importanza. Qui ci sono i vostri ordini.”
 
Consegno la mappa dell’Arca al gruppo, e gli leggo gli ordini: dovranno sconfiggere un campione nemico che opera sul ponte della nave. Mica cazzi! Ed è solo l’inizio. Gli altri 20 DM stanno passando le consegne ai loro gruppi, che siano essi di Tier 1, 2 o 3. E la tensione sale. I coordinatori paiono staffette partigiane per come si muovono da un tavolo all’altro, in diversi chiamano aiuto, cure e ogni mezz’ora risuona il corno di Nicola: Thunderbound, la nave volante del Barone Rajiram, un gigante delle nuvole un po’ basso di statura, si fa sentire bombardando dei settori, assaltandone altri, aggiungendo pressione ai giocatori.
 
La mappa dell'Arca
Al primo incontro, per come si è messa la situazione, rischio anche il più classico dei TPK (Total Party Kill), ma i ragazzi si risollevano e grazie ad una cura proveniente da gruppo nel loro settore e dislocando un nemico su di altro tavolo (ah, quanta gente Legale Buona in giro!), riescono nell’impresa. Bene, abbiamo rotto il ghiaccio.
 
I ragazzi si prendono 5 minuti per coordinarsi e rifiatare, non si aspettavano un avvio del genere. E intorno cosa sta succedendo? Qualche gruppo ha acceso i motori dell’arca, qualcun altro ha posizionato le vele, altri ancora hanno armato gli scudi, i più coraggiosi hanno tentato un arrembaggio di fortuna e hanno fatto esplodere un ordigno sul ponte di Thunderbound! KABOOM!!
 
Lo speaker annuncia che fumo è visibile sul ponte di Thunderbound: in 100 e più urlano vendetta al Barone, non ci avrai mai!!
 
Sui due schermi che abbiamo a disposizione sono visualizzate:
·         l’Arca delle Montagne, dove si può verificare il posizionamento di ciascuno dei venti gruppi siano essi in sala macchine, sul ponte, sul ponte di fuoco…
·         Thunderbound e i settori messi in fiamme e quelli che ancora resistono al contrattacco dei giocatori
 
Mi guardo attorno, ma è vero? C’è un entusiasmo nell’aria che non si contiene, sembra l’esultanza che contraddistingue la Resistenza quando i mercantili lasciano indenni il pianeta Hoth, nell’episodio V di Guerre Stellari. Guardo il Matto, un mio amico e compagno d’avventure di sempre, fa spallucce come per dirmi: “Ma anche tu avevi capito che gli dovevamo fare il culo?”. Annuisco un poco imbarazzato, ma c’è ancora tempo!
 
Dietro di me Milo si difende come può, e Barbi, che si è presentato come un fighetto ad arbitrare col PC, idem. Ovviamente l’ho preso per il culo e gli augurato che la batteria lo abbandonasse quanto prima. Così è stato, almeno una delle mie maledizioni è andata a buon fine!
 
Ma torniamo a Epic: i ragazzi mi hanno portato un caffè, sono le 23:00 passate direi. Seconda missione: dovete rinforzare la sala macchine e riparare il danno alla nave prima che il fuoco arrivi in cambusa. Presto, presto…oh! Presto, presto…oh! Fai presto, tiri, ti, rara…
 
Non so se con questo scritto sono riuscito a trasmettere la frenesia e l’energia di Epic, ma ci ho provato. Mi sono così divertito, che sarei pronto a ripeterlo anche questo fine settimana. C’è voluta tutta la pazienza di Biso (il coordinatore dell’area gdr di Play) a raccattarmi per questo evento, perché inizialmente ero parecchio diffidente. E invece bisogna ripeterlo quanto prima. Grazie Biso, ogni tanto ne fai anche una dritta! ;)
 
Tra le note finali, sottolineo la sicurezza. Terminato l'evento, verso l'1:30 del mattino, non ce ne siamo andati come dei barbari, né furtivamente come ladri. Abbiamo recuperato civilmente i nostri averi e tutti assieme siamo usciti dall’area fiera, verificando di non lasciare qualcuno indietro.
 
Epic allora? Sì, Epico e molto, ma molto bello! Grazie a Tutti veramente: organizzatori, organizzati e al Barone Rajiram che si è rivelato solo un borioso cioccapiatti (espressione modenese per dire “pasticcione”).
 
Ma soprattutto, alla prossima!
 

11 commenti:

  1. Quindi si chiama Nicola il "simpaticone" che strombazzava con il corno nel Padiglione B.
    Da come l'hai descritta sembra veramente una cosa epica, se si farà anche il prossimo anno spero di poterci essere anche io!

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    1. Sì, Nicola è stato una potenza e alla Need Games sono carichi come delle molle. È stato molto divertente lavorare con loro.

      Se è per questo spero di ripetere pure io, ci troveremo allo stesso tavolo finalmente?

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    2. Speriamo! Mi raccomando, la prossima volta segnala prima l'evento, che sennò finiamo in overbooking come quest'anno! :D

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  2. Mi permetti il francesismo????? "Ma Cazzo che figata!!!!",
    solo a leggere il tuo resoconto mi è presa voglia di tornare a fare il master........ vedremo di recuperare con la nuova edizione in italiano!

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    1. Ciao bel!

      Quelli di Asmodee hanno detto che arrivano col Manuale del giocatore, al più tardi per Lucca Games, quindi inizia a scaldare i dadi!

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  3. Bellissimo resoconto! Trasmette la frenisia e la passione...

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  4. sono perplesso , come si può giocar bene in massa ?
    non mi convince la quantità rispetto alla qualità .

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    1. Ciao Maxwell,

      Capisco l’obiezione. Come forse si intuisce dall’articolo lo spirito era caciarone e orientato puramente all’azione. L’interpretazione, se questo intendi, non era contemplata. Come spesso è tralasciata nei tornei, quando il tempo stringe e il dialogo deve per forza di cose essere limitato all’indispensabile.

      La forza dell’evento è stata quella di produrre un sentimento collettivo di urgenza e mutualità. I giocatori di ruolo sono spesso settari, c’è il loro gruppo e il loro DM. Il legame è tale da risultare un piccolo nucleo familiare.
      L’idea dell’Adventurers League, per come la vedo io, vuole scardinare un po’ queste abitudini: permettere una mobilità del giocatore e del personaggio, ma anche dell’arbitro.

      Nuovi compagni d’avventura, nuovo referente e molta più interazione. Non a livello di rpg puro se vuoi, ma umana sicuramente. Questo è il punto focale da tenere bene a mente.

      Ciao!

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    2. comprendo ,
      non sono x il GDR "teatrale" ,
      ma noto che questi eventi non offrono elementi di (mio) interesse .
      gran cosa comunque l ' edizione italiana tradotta .

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