Viene un momento, triste, nella vita nel quale uno dei
vostri amici, compagno pluriennale d’avventure, decide che è tempo di smettere
di giocare di ruolo.
Le cause di questa decisione sono presto dette, elencabili in: a. la scoperta dell’universo femminile, b. la scoperta dell’impegno politico (spesso copertura del punto a.), c. spostamenti fuori sede per motivi di studio (spesso dovuto a migrazioni del punto a.), d. l’accesso al mondo del lavoro (spesso dovuto per mantenere il punto a.), e. la nascita del pupo (che senza il punto a. non potrebbe verificarsi).
Le cause di questa decisione sono presto dette, elencabili in: a. la scoperta dell’universo femminile, b. la scoperta dell’impegno politico (spesso copertura del punto a.), c. spostamenti fuori sede per motivi di studio (spesso dovuto a migrazioni del punto a.), d. l’accesso al mondo del lavoro (spesso dovuto per mantenere il punto a.), e. la nascita del pupo (che senza il punto a. non potrebbe verificarsi).
Sono momenti di grande commozione, addii simili a quello di
Frodo e Sam ai Porti Grigi (del resto Sam, rimasto fedele al suo amico anche
davanti a Shelob, lo lascia proprio per il punto a.), separazioni
irreparabili. Deviando un attimo dal tema di questo post, voglio rassicurarvi
del miracolo che portano gli anni della maturità, durante i quali, alla
spicciolata, gli amici sparpagliatisi per il punto a, ritornano fedeli a
trovarsi al tavolo da gioco, non più schiavi dell’ormone (del resto che fa Sam,
quando da pensionato decide di andare ai Porti Grigi? Torna da Frodo, mica sta
con Rosie, no?).
Nell’attesa della notizia dell’Amico Ritrovato, vi toccherà
comunque far fronte alla diaspora in qualche modo e quindi, complice il numero
minino di presenze per giocare, ripiegare su qualche figura nuova.