Certamente non vi
sarete fatti sfuggire la sottile
citazione celata dietro il titolo di questo post. Da circa una settimana ho
nuovamente una connessione internet, metto quindi in moto le dita perché sulla
rete sta rimbalzando la notizia che, infine, Warner Bros. e
Hasbro abbiano trovato un accordo. La velina data in pasto alla stampa recita
più o meno così:
“Warner Bros. Pictures,
Hasbro’s Allspark Pictures e Sweetpea Entertainment si sono accordate sul
progetto di un film basato su Dungeons & Dragons, da sempre il gioco di
ruolo più conosciuto.” Brian Goldner e
Stephen Davis della Hasbro, Courtney Solomon e Allan Zeman della Sweetpea
Entertainment e Roy Lee (“The LEGO Movie,” “How to Train Your Dragon”) sono
menzionati tra i produttori.
Viene sottolineata la priorità attribuita la progetto, infatti la Warner Bros. Pictures pare avere già tra le mani un copione, scritto da David Leslie Johnson (“The Conjuring 2,” “Wrath of the Titans”).
“Siamo molto emozionati all’idea di portare il mondo di Dungeons & Dragons sul grande schermo,” dichiara Greg Silverman della Warner Bros. Pictures. “Si tratta senza dubbio del più conosciuto marchio fantasy, che è un genere particolarmente apprezzato dagli amanti del cinematografo. D&D può essere fonte di infinite possibilità creative, garantendo a nostri produttori immense opportunità di deliziare e appassionare sia i fan che coloro che ancora non conoscono questo universo.”
Il drago sarà ancora in grado di incendiare la nostra immaginazione? |
“È un’opportunità enorme poter
dar vita and un’ambientazione fantastica come i Forgotten Realms e, grazie alle capacità creative della Warner
Bros, utilizzare i film per raccontare le storie che hanno incantato e
appassionato gli amanti di D&D da sempre” gli fa eco Stephen Davis, vice
presidente esecutivo della Hasbro, Inc. “D&D è il gioco di ruolo dal quale
tutto ha avuto origine e ora abbiamo la grande opportunità di dare il via ad un
ciclo che entusiasmi i suoi fan come mai prima ci è stato possibile.”
Cosa ci dobbiamo aspettare
quindi? Voglio essere positivo. È vero, di tutti quelli passati sul grande e
piccolo schermo a marchio D&D, l’unico film del quale si può aver pietà è,
a mio modesto vedere, The book of Vile
Darkness (disponibile solo in lingua inglese); non fosse per la faccia del
giovane paladino, la sceneggiatura e gli effetti speciali non farebbero gridare
allo scandalo (specie in considerazione del budget di produzione). Tutto ciò
che è venuto prima è vera spazzatura. Come dicevo, in ogni caso, se questa
notizia si rivelasse fondata e il progetto non subisse intoppi, c’è di che
fregarsi le mani. Il bel paese non ha cultura fantasy e solo i film sulle saghe
tolkeniane e i recenti telefilm sul Trono di Spade hanno dato linfa ad un
genere di nicchia. Vedo già l’editrice Armenia in sollucchero al pensiero di una inaspettata popolarità del
marchio di cui pubblica i romanzi da qualche decennio. Per non parlare del
nostro mondo di giocatori, forse che la Hasbro aspetti di vedere la popolarità
che il film porterà al marchio per passare alla traduzione dei manuali? Forse che
i nostri manuali anni 70 diventeranno improvvisamente oggetti di culto il cui
valore finirebbe per garantirci una tranquilla vecchiaia? Non sarà così, ma
peggio di così proprio non si può andare. Nel mio microcosmo modenese, da
sempre affacciato sulla finestra del gioco, non percepisco quella scossa che le
edizioni precedenti conferirono ai giocatori. Persino la quarta edizione era
stata capace di questo piccolo miracolo, e invece? E invece, siamo fermi. Gli
scaffali dedicati al gdr, anche nei negozi specializzati, sono fiumi secchi.
Non è solo colpa della barriera linguistica e della refrattarietà dei veterani a cambiare regolamento, la mia sensazione è quella di una certa stitichezza nelle uscite, mai vista una cosa del genere! Ad un anno dall’uscita della 5° edizione le uniche pubblicazioni disponibili sono i manuali base e tre avventure, sebbene tutte dai formati giganteschi. Già lo sapete, fosse per me invece di questi percorsi avventura dall’impegno improbo, avrei optato per mini moduli di massimo 25-30 pagine giocabili in 3-5 sessioni. Evidentemente l’idea della WotC è quella di pochi prodotti che però non generino resi; in effetti nonostante non abbia comperato il regolamento, anche sul mio Billy (libreiria dell’IKEA) giacciono i primi due adventure path. L’impressione è che la Hasbro mantenga un faro puntato sul prodotto D&D e che WoftC non possa sbagliare una sola mossa, pena il rischio di una chiusura editoriale preventiva. Il gioco, nonostante le semplificazioni, rimane ostico, niente a che vedere col D&D formato Mentzer che grazie ad Ingellis lasciò la sua impronta qui da noi. Rimane sì un’ottima edizione, completa e giocabilissima fin da subito, dalla grafica accattivante, ma è sempre un prodotto per specialisti.
Per concludere, per dirla come l’orchetto del pianerottolo, non si vedono più avventurieri da un bel po’ in giro, pare che la mia pozione dell’ermafrodismo non attiri più nessuno, quasi quasi metto su famiglia e smetto di collezionare scalpi. C’è da capirlo, speriamo quindi nella Warner Bros e che lo staff sia in grado di ricalcare il successo delle saghe fantasy moderne, con personaggi e storie di livello, il materiale certo non manca.
Bentornato! La notiziona che dai mi lascia freddino, il che con questa afa è comunque un buon risultato. Di film di D&D ho visto solo quello omonimo, abbastanza orrendo. Certo che se pescassero con cura in tutto il materiale che è stato prodotto e lo valorizzassero per bene potrebbero venir fuori delle ottime cose (penso alla saga di Drizzt, ma anche a Dark Sun, per dire).
RispondiEliminaPer quel che riguarda la 5a edizione in effetti mi chiedevo quasi che fine avesse fatto, nessun clamore intorno alle nuove uscite e, in effetti, proprio nessuna nuova uscita (io ricordavo anche almeno un'uscita di Dark Sun, ma probabilmente era della 4a)! Stranissima questa politica editoriale, ma dopotutto i tempi sono molto cambiati rispetto ai gloriosi anni '80/'90 e dopo il fallimento della 4a edizione posso capire che, come dici tu, la Hasbro ci vada coi piedi di piombo.
LOL!
EliminaCiao Luca,
se servisse veramente, tutte le notizie che posterei avrebbero questo tono!
La sostanza è che il genere fantasy sta riprendendo la sua fetta di produzioni come a inizio anni 80 e questo dovrebbe riportarti all'infanzia.
Sono d'accordo anche sul fatto che dovrebbero attingere quanto più possibili dalle migliori (sottolineo migliori) pubblicazioni, ho il terrore degli sceneggiatori adattati a progetti di cui conoscono poco il retroterra culturale. Le varie ambientazioni che tu citi, a cui aggiungerei Planescape, sono talmente ricche di idee da lasciare a bocca aperta, senza contare l'artwork cheè già praticamente relizzato dicui semplicemente sarebbe necessario ricalcare le orme.
Infine, pensa solo cosa potesse regalarci la Warner Bros se realizzasse visivamente Vault of the Drow...
Intanto per il 2016 dovrebbe essere pronto le Pietre Magiche di Shannara.
Se parli di effetto nostalgia allora in effetti ti dò ragione, un film su Dark Sun mi interesserebbe "a prescindere". Ricordo che un film di quelli di Hellboy presentava degli elementi che sembravano essere disegnati proprio dal Brom di Dark Sun, o comunque pesantemente ispirati al suo stile.
EliminaDei due film usciti, ricordo solo "Hellboy the golden army", che tra l'altro ho gradito molto, essendo completamente digiuno del personaggio.
EliminaL'influenza di Brom mi parrebbe nel principe elfo, che mi ricordò tanto Elric. A proposito, ma a quando un film sull'imperatore albino?
Vista la decisione della Wizards di non cedere i diritti di traduzione non soltanto all'asfittico mercato italiano ma anche a quelli più importanti come quello francese o spagnolo, mi pare sempre più improbabile una traduzione. La scelta della Wizards di produrre pochi manuali, al di là delle dichiarazioni di marketing mi pare un ritirarsi sempre più dal cartaceo: in fondo videogames, e co. danno ben altri profitti :(
RispondiEliminaCiao Giancarlo,
Eliminaè probabile che tu abbia ragione. Anche io ho l'impressione che vogliano arrivare a venderci dei moduli elettronici che aiutino un DM umano, supportato da una Intelligenza Artificiale, a portare avanti un'avventura convincente anche dal punto di vista grafico.
Nonostante possa essere un progetto affascinante, chi commenta e legge i nostri blog, sa benissimo che, almeno per ora, non è possibile ottenere un risultato soddisfacente come il prodotto dell'unione di diverse menti umane che si influenzano l'un l'altra.
Poi sai, se pensiamo che gli introiti di D&D devono dar da mangiare ad un intero team di sviluppo, disegnatori, commerciali e rivenditori, c'è da meravigliarsi che con 6 libri e qualche prodotto di miniature affine, siano ancora tutti lì a programmare le prossime uscite (un avventura e un manualetto sulla costa della spada) invece di cercare un altro lavoro.
Forse il settore dei giochi di ruolo è diventato come quello dei comic book americani: si investe nella produzione dei fumetti non tanto per trarre profitto da essi quanto per creare delle nuove licenze e proprietà intellettuali da sfruttare in altri media più redditizi,
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