martedì 30 settembre 2014

Le recensioni del Grognardo: Doom of Daggerdale

“Doom of Daggerdale”, traducibile come “Il tragico destino di Daggerdale”, è un'opera di Wolfgang Baur, edita nel 1993 dalla TSR. Baur, nato Chicago, ex ricercatore in biochimica e biologia molecolare, è un autore di buona tradizione, avendo collaborato per anni con la rivista Dungeon, scritto diverso materiale interessante per Planescape, Al-Qadim, Birthright e Alternity in TSR e, tra gli altri, Tesori della Terra di Mezzo per la ICE ed essendo, a quando dice Wikipedia, ancora in carriera come “Coboldo in capo” della Open Design LLC ed editore capo del periodico Kobold Quarterly.

Tornando a Doom of Daggerdale, si tratta di un modulo di 34 pagine, ambientato nei Reami Dimenticati, indicato per personaggi di livello 1-3, di cui non esiste una trasposizione in italiano.
Le prime pagine sono dedicate ad un’introduzione geografica della regione (l’antica Valle Allegra/Merrydale che mutò il suo nome dopo che la popolazione fu decimata da un’epidemia di vampirismo), dell’attuale situazione politico/economica per poi descrivere nel dettaglio la capitale Dagger Falls, fornendo i riferimenti delle taverne e dei negozi  locali, della milizia e ovviamente delle fazioni che la governano. Questo materiale è poi stato raccolto nel modulo FRS1 Dalelands, uscito sempre nel 1993.

Lo spunto introduttivo è classico, ma non banale: i personaggi vengono in contatto con Randal Morn, legittimo Signore della Valle per linea di sangue, e suoi guerrieri della libertà, il quale chiederà di investigare su un’epidemia di febbre molto particolare che pare aver colpito Dagger Falls, dalla quale è stato bandito. Starà quindi ai giocatori cercare di trovare indizi, senza destare troppi sospetti, perché a Daggerdale è difficile distinguere amici e nemici.
Di seguito, in corsivo, trovate l’intreccio dell’avventura per cui, se siete intenzionati a giocarla, è meglio che terminiate qui la lettura.

Doom of Daggerdale
La febbre da sogno è un’epidemia che sta flagellando Dagger Falls, chi ne viene colpito accusa una pesante sonnolenza che in breve tempo non gli permette di risvegliarsi. A causare la pestilenza è Colderan, il Re-Stregone, bisnonno di Randal, un tipo poco raccomandabile che sta ricostituendo la sua forza vitale in attesa di riprendersi il trono, seggio su cui siede Tren Noemfor, che ricopre il ruolo di Conestabile, ma è al tempo stesso, segretamente, un agente Zhentarim.
Colderan in realtà era bello che sepolto, ma è stato risvegliato da Eragyn, una pretessa di Cyric, la quale candidamente aveva pensato di poter controllare il non-morto e di utilizzarlo per rimuovere Tre , un ateo miscredente, dal cadreghino. Eragyn è tuttavia rimasta vittima del suo stesso piano e giace addormentata , assieme ad altri abitanti di Dagger Falls, nella cripta che rimane sotto le ceneri del tempio di Lathander, dove Colderan sta tessendo le sue trame. C’è anche un lato romantico nella storia, il Re-Stregone vorrebbe risvegliare la moglie, di cui era profondamente innamorato, e incanalarne il soffio vitale nel corpo della pretessa (che è tanto cattiva quanto gnocca). Su questa base si incernierano altri micro storie, come l’odio di Colderan per i nani che scacciò dalla Valle per aver oltraggiato la regina, Belisaria, essendosi rifiutati di donarle il loro più prezioso manufatto.”
  
In una trentina di pagine ci sono diverse ottime idee. L'intreccio è elaborato e permette una lettura a più livelli che potrebbe destare sospetti anche sulla natura dello stesso Morn (sarà coinvolto con i piani del nonno non-morto? Forse hanno ragione gli abitanti di Dagger Falls ad averlo scacciato?).
Se i Reami Dimenticati non fossero troppo spesso divisi, alla maniera tolkeniana, in buoni e cattivi, ci sarebbe di che ponderare.
Un Master che volesse osare potrebbe disegnare personalità complesse, come quella di Tren che viene a patti con gli Zhentarim per trovare un alleato contro la dinastia Morn e la loro follia congenita, o quella shakespeareana di Colderan che vuole riprendere il trono, ma sogna di riportare in vita l’amata Belisaria, e che in fondo mira all’incolumità del nipote, perché la sua linea di sangue non si estingua.
Ci sono poi i nani del clan delle Lame Scintillanti (dove sono finiti? Cosa cela il loro avamposto sul Nido dell’Acquila?) e altri 4/5 Personaggi Non Giocanti che segretamente supportano una o l’altra fazione, o semplicemente cercano di fare soldi approfittando del parapiglia politico-istituzionale . In tutto questo i giocatori dovranno anche preoccuparsi di non rimanere contagiati dall’epidemia di sonno in una città abbandonata dagli dei (Dagger Falls è priva di templi da quando quello dedicato a Lathander, l’ultimo in città, è stato ridotto in cenere e macerie da un incendio).

Con così tanti spunti per i personaggi sarà come muoversi in una polveriera, rosi dal dubbio sulla vera natura dello sconosciuto con cui hanno appena colloquiato. In aggiunta potrebbero interrogarsi su quale sia la fazione con la quale schierarsi. Insomma, c’è grande libertà di movimento; in “Doom of Daggerdale” non troverete episodi già scritti, incontri a orologeria, conclusioni già scritte, i giocatori potranno spaziare a loro piacimento e saranno determinanti nello sviluppo della scena successiva.
Unica nota stonata a mio avviso, sono gli aiutanti di Colderan, una specie di nani della foresta silenziosi e dalla pelle simile a corteccia; quando è toccato a me arbitrare l’avventura, li ho tagliati senza pensarci su due volte.

Per concludere, se siete amanti dei Reami Dimenticati e delle Valli, quest’avventura può risultare un’opzione interessante visto che, se non volete accontentarvi del pdf, reperibile facilmente sul web, anche il cartaceo ha costi accessibili.

7 commenti:

  1. Mai letto né giocato, però questo modulo secondo me ha la copertina più evocativa di tutta la TSR, già da quando ne vidi la bozza su un cataloghino di quelli allegati ai prodotti TSR.
    Da come la descrivi, mi sembra che l'avventura abbia più di un punto di contatto con la giustamente vituperata trilogia di Randal Morn, sia come trama di base che come personalità coinvolte, ma siccome ne parli così bene mi hai incuriosito.
    Mi sembra anche che la struttura investigativa sottolinei un difetto del vecchio AD&D, ovvero la scarsa gestibilità di personaggi giocanti di basso livello, per cui bisognava imbastire avventure che non si focalizzassero sul combattimento. Ma magari è solo una mia impressione.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Luca,

      condivido l'apprezzamento per la copertina, molto meglio questo Morn che il barbuto orizzontale degli altri moduli.
      A me è piaciuto molto il plot proposto, che ho trovato originale al punto giusto. Non ti fare illusioni, si investiga il giusto, ma poi le mani finiscono presto o tardi sull'elsa della spada ;)

      Elimina
  2. Non l'ho mai letto, credevo che fosse la solita tirata "railroad", ma a quanto pare ha delle potenzialità.
    grazie per la recensione.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Enrico,

      anzitutto grazie per esserti preso il tempo di lasciare un commento.
      Dal termine tecnico che hai utilizzato, capisco che non sei di primo pelo. Ad ogni modo confermo, c'è un intreccio e lascia spazio per dare il via ad una piccola campagna. Io l'ho trovato gradevole.

      Spero a presto!

      Elimina
  3. Oddio non mi sono presentato! Scusa, è che ormai non distinguo più i blog in cui lurko nell'ombra e quelli in cui sono di casa.
    Mi chiamo Enrico, in arte Pennymaster, mi piace la vecchia scuola (qualunque cosa sia). Vieni a trovarmi nel mio blog: www.altrimondigcsd.wordpress.com
    Ciao

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bene, un altro blog da mettere nel blog roll ;)
      Riprendendo un discorso fatto in un altro post che ho letto ieri sera, 6-8 sessioni di gioco per non mi sembrano affatto molte per fare un dungeon, almeno col ritmo che avevamo noi. Paranoie & divagazioni...

      Elimina
    2. Ciao Enrico e benvenuto ancora.

      Anche io ho aggiunto il blog della tua associazione tra quelli da seguire. A proposito, l'illustre figuro che mi ha preceduto è Luca, amico incontrato per caso in queste lande virtuali, che non ho avuto ancora il piacere di incontrare di persona (ma alla prossima Play...).
      Anche lui mantiene un blog, di ottimo successo per altro, visto la recente menzione internazionale ricevuta, sul genere fumetti o romanzi illustrati dovrei dire?

      Ad ogni modo il suo blog, "Che cosa sono le nuvole", è visitabile all'indirizzo:
      www.lucalorenzon.blogspot.it

      Ho controllato un po' il tuo sito e ho visto che hai anche una certa mano...

      Elimina