Questo giro mi permetto un lusso e mi bullo pure un poco, da quando avevo 16 anni avrei voluto essere io l'autore di un Racconto di Taverna e, siccome questo stupendo mezzo lo permette, ecco la mia piccola e sarcastica storia, ovviamente ispirata a fatti avvenuti durante una sessione di gioco.
Una nota di colore, le immagini allegato a questo post sono state realizzate "dall'artista" del gruppo con cui mi ritrovo, un amico di vecchia data di nome Iari. Se qualcuno le gradisse, credo che gli farebbe piacere saperlo. Dedicherò alla sua grafica, che trovo molto divertente, magari un articoletto sul blog. Ma diamo spazio al racconto.
Di tutti i
posti malfamati del Multiverso, c'è n'è uno particolarmente infame:
l'Elfo Nero. Una locanda frequentata dalla peggiore feccia di
innumerevoli mondi, individui spregevoli che vivono accoppando mostri,
rubando tesori e approfittando di povere fanciulle indifese con la scusa
di salvarle dai loro rapitori. Questi biechi criminali di fronte ad un
boccale di birra, di sidro, o di altre sostanze ancora peggiori, si
sciolgono la lingua, e cominciano a raccontare storie inverosimili (e
spesso inventate) di mirabolanti imprese. Tendete l'orecchio,
avventurieri in erba... Chissà che tra tante fole non riusciate a
cogliere qualche suggerimento utile per la vostra carriera.
Se per il povero Kappa, da oramai
più di vent’anni oste all’Elfo Nero, era prassi quotidiana servire bulli
e manigoldi della peggior specie, carichi di arsenali e ferraglia varia
che avrebbero steso un mulo, era altresì raro vedere i propri locali
frequentati dal gentil sesso, figuriamoci da due fiori dall’animo
gentile come Meena, una mezzelfo di nobili origini, e Paula,
un’apprendista delle arti arcane, che spesso s’accompagnavano nei rari
momenti di relax tra un’avventura e l’altra.
Le
due se ne stavano ad un tavolo in disparte sorseggiando delle birre
speziate, prelibatezza della cantina privata di Kappa, che condivideva
solamente con gli aggradava. Tra un accenno di rissa e l’altro, l’oste
non poté fare a meno di notare un certo disappunto sul viso delle due,
che parevano aver intavolato una discussione accesa.