L’ultima domenica di Gennaio, anche se ormai molti dicono che esiste una data precisa: il 26 Gennaio, è una data importante per tutti i giocatori di ruolo. Stando infatti in quanto riportato sul blog di Jon Peterson - probabilmente lo storico più accreditato di Dungeons and Dragons - questo è il giorno nel quale festeggiare il compleanno del gioco di ruolo capostipite di un genere.
In
questo articolo del blog Playing at the World, scritto nel 2014 per
l’anniversario dei 40 anni del gioco, se ne ripercorrono le tappe della
pubblicazione. Ho deciso di tradurlo integralmente in modo che sia disponibile
anche ai non anglofoni.
Oltre ad augurarvi una piacevole lettura, sarebbe bello che coloro che leggeranno queste righe lasciassero una loro testimonianza, raccontando un breve aneddoto del loro primo incontro con D&D.
Il mio avvenne nel 1989, passeggiando per le vie del centro
di Modena. Lungo corso Canal Chiaro, all’ombra dei portici, esisteva allora un
grande negozio di giocattoli, Campioli. In una delle vetrine laterali erano
esposte tre scatole di colori diversi: una rossa, una blu e una verde acqua.
Tutte raffiguravano dei guerrieri, colti nell’atto della battaglia. Sfidavano
enormi draghi dello stesso colore della confezione, che ospitava quello strano
gioco da tavolo privo di tabellone. L’avete capito tutti: si trattava della
versione Mentzer di D&D base. Ignoriamo come a tredici anni si possa rimanere
fulminati da visioni del genere, sono avvenimenti che in qualche modo modificano il corso e le abitudini di una vita.
La generazione degli anni ’70 è stata numerosa. Come accadeva allora i miei vicini di casa erano anche i miei amici, compagni di gioco e di cortile. Curiosamente avevamo tutti una passione sfrenata per il fantasy. A dimostrazione di ciò, durante gli anni delle scuole medie, avevamo fatto incetta dei libri game, targati EL edizioni. Fu quella la scuola che ci permise di scrivere le nostre prime avventure, totalmente libere e slegate da un regolamento. Erano sfide uno contro uno, dove un partecipante conduceva il gioco e l’altro vestiva i panni dell’esploratore.