“[…] ma tu non l’udisti e il tempo passava, con le
stagioni a passo di giava.” Fabrizio De André – La guerra di Piero
Soffia così la
primavera, soffia veloce e scopre il cielo rivelandoci nuovamente quel disco d’oro
che pareva essersi perso da qualche parte. Soffia così veloce che Play è alle
porte e così pure le orde barbariche che riempiranno i padiglioni. Forestieri carichi di euro, desiderosi di sperperare il
vile danaro in un gioco che useranno tre, quattro volte nella vita, prima di
decretarne la fine sulla classica mensola. Già tremo al pensiero della maestra
che mi chiederà delucidazioni su di un regolamento, che la casa editrice ha fatto
pervenire in associazione da tre giorni appena.
Ma che ne so io?
Io non leggo un
regolamento di un gioco da tavolo da almeno tre anni. Mi preparo come posso,
come agli esami di Settembre, umiliandomi con qualche compagno di gioco, pregandolo
di farmi un riassunto del manualetto delle regole.
Aiuto!! |
Ve lo confesso francamente:
sono stato vittima della “Sindrome di Knizia”! Funziona come la più famosa associata
al povero Stendhal. In breve si è colti da tachicardia, vertigini e
allucinazioni quando si assiste all’ammassarsi di scatole e scatole da gioco.
È un rituale che
si ripete anno dopo anno, sempre simile a se stesso, solo che la mole delle
scatole aumenta e aumenta. La mia paura è di finirne schiacciato dal peso o
essere acciuffato, legato ad un palo e rosolato come eretico da un fuoco
alimentato con cubetti multicolore.
Vedo già spuntare
la razza dei Goblin! Sono predatori infallibili, come il nome che hanno scelto
per se stessi. Fagocitano qualunque regolamento ad una velocità pazzesca,
cancellandone la poesia che aveva ispirato l’autore. Così pure altri ominidi che
frequentano la mia stessa associazione. Dopo una mezza partita hanno già colto
le potenziali strategie, la profondità e i difetti del titolo!
Su quante isole
hai già mosso i tuoi legnetti? Quanti zombi uomo, mangiatore di hamburger, cane,
villico, sciamano hai fatto fuori? Quanti lavoratori hai piazzato, tolto,
posato di lato? È un astratto? Tutto il materiale rimane ordinato dentro la
scatola? E la meccanica nuova, l’hai colta?
L’avrete capito,
sono sull’orlo della crisi di nervi!
Ma dove sono
quelli che giocano lo stesso gioco da anni, che lo rispettano e amano senza
trattarlo come una marchetta?
Da quando non
riesco a giocare lo stesso gioco due volte di fila con la stesse persone, ho
rinunciato a comprare qualsiasi cosa. Anzi, mi sto liberando di tutto. Non sono
più giochi, siamo al collezionismo statico.
Prendiamo qualche
blog a caso che parli di giochi, ogni due o tre giorni c’è un titolo nuovo del
quale disquisire. Andiamo così veloci che manco mi entusiasmo più per l’attesa.
Non ho più l'orgasmo! È un disastro!
Insomma, ho
mollato il colpo ragazzi! Siamo al fanatismo. Date retta a me, guardatevi attorno
e state attenti mentre siete vicino ad uno Zombiecide! Da un momento all’altro
qualcuno, barbuto e con l’ascella pezzata, potrebbe gridare “Feld è grande!” (o
altre divinità del pantheon germanico Kramer, Rosenberg, Knizia, Seyfart) e
farsi saltare per aria.
Io comunque
correrò il rischio, ci si vede a Play!
Vabbè, interpreto questo tuo post come un po' di tensione prima dell'Evento! "Orde barbariche che riempiranno i padiglioni"? Mai stato a Lucca, vero? :D
RispondiEliminaDai che quest'anno se va bene ci conosciamo di persona. Mi ricordi lo stand presso cui ti troverò?
Ciao Luca,
EliminaIn realtà sono scoglionato parecchio. Ci sono talmente tanti titoli che sono andato in tilt. Se mi mettono all'area replay forse ci saltò fuori, in caso contrario faccio lo spettatore.
Ti tengo aggiornato!
Eh sì, Lucca è oramai l'inferno di Dante.
Eh eh, è una reazione comune davanti a un Evento... vedrai che ti divertirai!
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