Anche quest’anno
è arrivato l’8 Marzo e ognuno di noi andrà in giro a procurarsi la mimosa per
gratificare tutte quelle figure femminili che, da quando siamo bambini, hanno
vegliato i nostri passi. Sicuramente ce ne sono state svariate, si saranno
passate il testimone, ed ognuna avrà avuto la sua valenza sulla nostra personale
formazione: non a caso si dice che dietro un grande uomo c’è sempre (almeno)
una grande donna.
Retorica a parte,
penso sinceramente sia una festa importante, dal significato profondo, ancor
più profondo per ogni bipede maschile con abitudini ludiche più o meno
radicate. Certo perché questa ricorrenza ci rammenta che esiste anche l’altra
metà della mela. Lo ammetto candidamente: anticamente, ai tempi della mia
adolescenza (e forse anche un po’ più avanti negli anni), avrei negato tutto se
una ragazza mi avesse interrogato circa i miei passatempi. Mai e poi mai avrei
confessato di possedere qualche libricino, diciamo manuale, insomma una mezza
biblioteca di tomi in inglese che regolavano e descrivevano nei minimi dettagli un mondo
che non esiste. Per fortuna giocavo a pallone e questo mi dava un alibi
sufficiente per apparire normale (vabbè, su quest’ultimo punto discutiamo poi
in separata sede).
C'è D&D e D&D... |
Ho compreso che
alle donne del regolamento non interessa nulla, esse sono molto più libere
mentalmente, si divincolano leggere da questi balzelli affibbiatici dagli
autori a cui noi uomini ci appassioniamo tanto. Ho compreso che proporre ad una
donna novizia di fare un guerriero è insensato, le armi e tutto ciò che fa
sprizzare sangue non si confà alle loro maniere. Esse preferiscono le arti
arcane, ricadono autonomamente nel ruolo di streghe e fattucchiere; queste
vesti, come quelle della seduzione, le fasciano naturalmente. Anche i loro
compagni d'avventura hanno capito quanto inutile possa essere un guerriero in loro compagnia,
molto meglio giocare l’hippie con la chitarra perché tanto non ti permetteranno
mai di combattere: una volta seducono l’umanoide, l’altra volta gli fanno
charm, un’altra ancora modificano le reazioni grazie al loro alto Carisma. Sì,
ho scritto Carisma, la sesta caratteristica, dove tutti gli ometti, senza
batter ciglio, piazzano il valore numerico più basso (tranne il prete sessualmente confuso di turno con etichetta, leggere/scrivere e religione).
Insomma, per tirare le somme, in una mezza campagna da loro frequentata si combatte, sì e no, un paio di volte; le
abilità che vanno per la maggiore sono: Conoscenza Arcana, Storia Locale,
Storia Antica, Araldica, Abilità Artistiche, Leggere le Stelle per fare oroscopi;
gli incantesimi di danno sono snobbati in favore di quelli di invisibilità,
preveggenza e relazionali. E’ stata una nuova conquista quest’esperienza, che
mi arricchito l’animo: quasi non ricordo più il gaudio che mi accompagnava quando
si seppelliva il personaggio di un giocatore. E vivo bene comunque! Infatti, quando
qualcuno rischia di morire, le leonesse del gruppo si scaldano, trafiggono il Master con occhiate di ghiaccio, gli
danno dell’antipatico e guastafeste. Non c’è più rispetto per l’autorità. Ma si
sa, le donne sono anche mamme, e guai se gli tocchi i piccoli del loro gruppo!
Per festeggiare
quindi l’8 Marzo, lascio la parola a Gianna Masetti e ad un vecchio articolo
che scrisse su Kaos, una rivista per soli patiti degli anni '90, per capire come appariamo noi dall’altra
parte dello specchio.
Il favoleggiato party di giocatrici, più raro del Sacro Graal |
Il Master si rivolge all'individuo seduto accanto a te e gli chiede quali siano le sue intenzioni. «Suicidarsi? Arrendersi? Farsi prendere dal panico?» pensi tu. Niente di tutto questo. L'individuo consulta la propria scheda con espressione di tranquilla competenza e annuncia: «Prendo il ci-nove-barra-tre e lo carico con sei braz, sgnaccolo la fivola, arroccio il barigonzolo, faccio tre whops con scappellamento a destra in due fasi punto sette che diventano zero punto uno perché sono in copertura zigrinata alare, quindi ho più centosettanta a cui sommo ottanta grazie al waka barra cinque dal momento che è notte».
Il Master lo guarda con compiacimento e tira vari etti di dadi sul tavolo facendolo sobbalzare violentemente e tenendo il computo dei morti con una calcolatrice tascabile. Generalmente, qualche altro individuo alza la testa con una luce indecifrabile negli occhi e fa notare che lui avrebbe optato per due whops anziché tre, data la pendenza del terreno e l'umidità dell'aria; qui di solito segue una disquisizione dotta e infarcita di citazioni di cui ti risparmio pietosamente i particolari.
Ora, vedendoti accanto queste spaventose macchine per uccidere che sono gli altri giocatori, tu te ne staresti buona buona nella tua comoda trincea senza dare fastidio a nessuno, magari a sferruzzare un coprimitra di lana, tanto ti proteggono loro. Il credo femminile rispetto alla guerra, da che mondo è mondo, è «perché farsi coinvolgere se ci pensano questi fessi?», e chi sei tu per ignorare un istinto atavico così potente e radicato? Non sperarci nemmeno per un istante. Per due motivi. Primo, il Master, che è uomo d'onore, non vuole che tu rimanga estranea alla vicenda, e pur considerandoti nel fondo dell'anima una povera deficiente afflitta da incompetenza congenita come tutte le donne, ha la bontà di farti sparare addosso dai cattivi a ritmo regolare tanto per tenerti allegra. Secondo, per quante perdite umane vengano inflitte ai nemici dai tuoi commilitoni, in qualche luogo non lontano devono continuare ad arrivare dei pullman gran turismo carichi di rinforzi, visto che non si riesce mai a farli fuori tutti; la conseguenza è che giunge inevitabilmente l'attimo terribile in cui tutti i fanatici che ti sono seduti accanto esclamano contemporaneamente: «Ho finito i miei attacchi!» e diverse paia di occhi ti si puntano addosso mentre cerchi di scivolare sotto il tavolo con un sorriso di circostanza.
Il Master ti chiede: «E tu che fai, non attacchi?» E' il tuo grande momento. Non ti resta che annuire con un entusiasmo che sei ben lontana dal provare. Il tuo calvario è appena cominciato. La domanda successiva è: «Cosa fai?» Se pensi di cavartela indicando il vicino e dicendo «Quello che ha fatto lui!» sei completamente fuori strada: ti verrà fatto notare amabilmente che tu non hai un ci-nove-barra-tre perché non l'hai chiesto all'inizio dell'avventura. Consulti la tua scheda con preoccupazione, quindi ti rassereni: infatti hai scelto dalla lista delle armi quella con il nome più roboante, che dev'essere qualcosa di
terribile: «Ho un Total Panic/Sterminator of Innocents!», annunci con entusiasmo, questa volta autentico. Cinque lunghi secondi di silenzio, in cui sei fatta oggetto di sguardi che vanno dal disgustato al compassionevole, quindi una voce dall'altro capo del tavolo esclama: «Ehi, gente, questa va in giro con una cerbottana caricata a pallini di carta!»
terribile: «Ho un Total Panic/Sterminator of Innocents!», annunci con entusiasmo, questa volta autentico. Cinque lunghi secondi di silenzio, in cui sei fatta oggetto di sguardi che vanno dal disgustato al compassionevole, quindi una voce dall'altro capo del tavolo esclama: «Ehi, gente, questa va in giro con una cerbottana caricata a pallini di carta!»
Il potenziale dell'incantesimo d'amore, episodio 23 della 6a Stagione di Big Bang Theory |
«Sparo e basta! Punto la canna verso il primo idiota di nemico che vedo e sparo!» rispondi stizzita, sentendoti un po' ingrata. Il Master ormai sembra trasudare santità, e siccome è uomo d'onore scaccia l'espressione di disprezzo che per un attimo gli ha alterato i lineamenti e ti chiede, con voce un'ottava più bassa del normale: «Ma ne sei proprio sicura?» «Nnn...beh, cioè... ma sennò che cavolo faccio... Ma sì, sparo, e chi se ne frega!» esclami con aria di sfida. Il silenzio cala nella stanza, mentre il Master tira fuori da sotto il tavolo un secchiello da ghiaccio pieno di dadi, con espressione funerea. «Ma cosa ti è saltato in testa?» ti senti sibilare all'orecchio dagli altri giocatori. «Mai visto fare una cavolata del genere!».
Un gruppo che farebbe bene ai tavoli da gioco! |
Non suscitare invano la collera del Master, che è uomo d'onore ed è stato fin troppo paziente con te: è pur vero che è meglio un personaggio morto che uno con l'alito cattivo, ma il prossimo personaggio sarebbe conscio e in grado di agire! Sei proprio sicura di volerlo? Dammi retta, è molto meno stressante impersonare un mercenario in coma.
Altro grandissimo recupero, Mattia. E hai sollevato un argomento interessante, anche se alle nuove generazioni più avvezze alla promiscuità durante i giochi di ruolo sembrerà fantascienza. Ma una volta, "ai nostri tempi", grosso modo era così, anche se io non l'ho vissuta con tanta drammaticità: Marilyn Manson, altro giocatore di D&D, diceva che se ogni sigaretta ti riduce la vita di 7 secondi, ogni partita ai gdr posticipa di 7 ore il momento in cui perderai la verginità. Io invece a conti fatti l'ho persa proprio grazie ad Advanced, con un'amica di amici con cui giocavo che altrimenti chissà se avrei conosciuto!
RispondiEliminaHo notato però qualche stereotipo nella tua descrizione delle giocatrici. Sicuramente parlerai a ragion veduta sulla base delle tue esperienze, ma posso garantirti che esistono anche giocatrici più "fisiche" che amano fare guerrierazzi, barbari e assassini, così come ce ne sono di amanti dei ladri e dei poco di buono in generale. Quello che mi incuriosiva da giovane era sapere se in un universo tendenzialmente maschilista come quello dei primi giochi di ruolo le giocatrici preferissero fare dei personaggi maschi o femmine e di solito ho riscontrato molta più malleabilità da parte loro, senza preconcetti. In questo probabilmente le donne hanno una visione più aperta, una maggiore capacità di adattamento. Le poche volte che un nostro giocatore ha interpretato un personaggio femminile di solito è ricaduto nello stereotipo della zoccola/ingannatrice/seduttrice. A furia di scappare dai combattimenti e di fregare il resto del gruppo la negromante Magdalene è rimasta l'unica sopravvissuta di una campagna-sterminio di Ravenloft, con gli altri personaggi che entravano e uscivano di scena manco fossero alle porte scorrevoli del grand hotel.
Mi permetto di segnalarti questo blog (che di porno non ha nulla e tratta in maniera approfondita anche argomenti come questo):
http://dndwithpornstars.blogspot.it/
LoL! Quella di Marilyn Manson in effetti l'avevo già sentita e ha un suo fondamento a mio parere. Mi rallegro per te, ad ogni modo, che devi essere l'eccezione che conferma la regola.
EliminaSi, in effetti, la mia descrizione è un po' stereotipata, ma di solito si sorride di questi e volevo instillare una vena comica nell'articolo. "Ridiamo con te, non di te", si dice in fondo. E mi ci sono voluto mettere un po' in mezzo.
Nel genere Vampiri, ho sentito racconti di ragazze a cui è meglio girare alla larga. Circa la possibilità di lasciare interpretare ad uomo un PG femminile (o viceversa) non ho esperienza, anzi, per essere più precisi, l'ho sempre proibito. Pensavo si corresse il rischio di creare delle caricature o strumentalizzare troppo il ruolo ricoperto.
Butto anche un occhio al blog che mi hai segnalato e magari l'aggiungo alla lista di quelli da seguire.
Come sempre ti ringrazio per essere così attivo e darmi la soddisfazione di scrivere queste righe. Buona serata...io devo partire per Bologna tra poco!
pazzesco, sarà stato l'8 marzo ma anche su un altro blog di gdr che seguo hanno fatto qualche commento sulle giocatrici donne:
RispondiEliminahttp://dungeonfantastic.blogspot.it/2014/03/female-gamers-in-my-games.html?showComment=1394657166517#c6134608847596898660