Cari Tutti,
mi fa specie dirlo, ma con la bella stagione si
gioca sempre meno; sono lontani quei periodi estivi nei quali si era tutti a
casa in attesa delle ferie d’Agosto dei genitori e nel giro di un mese si
ammucchiavano 5/6 livelli d’esperienza. Si giocava dal mattino alle nove e ci
si salutava a mezzanotte, in una sessione continua che prevedeva una pausa solo
a pranzo e cena. Erano i giorni dell’avventura, ci si svegliava con
l’entusiasmo di una giornata già piena. Faceva eccezione il Sabato sera, quando
camminavamo fino alla più vicina pizzeria (non esisteva l’asporto a domicilio)
e passavamo la serata a ripassare i momenti più intriganti del nostro mondo
fantastico.
Ricordo con piacere quel periodo, che la mia
memoria ha dilatato, ma ho idea sia durato in realtà 2 o 3 anni. Qualche
stagione dopo le nostre avventure si spostarono in strada, con motorino o
bicicletta come destrieri ad esplorare un mondo, mai ce lo saremmo aspettato,
più vasto e imprevedibile. Diciamo che passammo così la pre-adolescenza, che,
stando ad altri racconti, spesso è un periodo più delicato e ribelle. E invece
noi si viveva in un mondo di sogni. Qualcuno si è poi chiesto, se il tempo
passato in quel modo abbia sfasato altri tempi dell’adolescenza.
Difficile giudicare, col tempo le sessioni di
D&D furono rimpiazzate dai tornei estivi di calcio e calcetto, dagli
abbordaggi (spesso con pessimi esiti, bisognava farsi le ossa…) in strada, alla
ricerca di un modo nuovo di comunicare. In questo nuovo regolamento il Carisma
contava più della Forza, Charm si rivelava un incantesimo più decisivo di Palla
di Fuoco, ai muscoli si sostituiva l’aspetto e il savoir-faire. Che
ambientazione decisamente particolare, e che quest imprevedibile l’amore!
Ma quelle due/tre stagioni rimangono momenti
felici, di grande unità e solidarietà tra me e i miei vicini di casa/amici.
Sono la mia personale sceneggiatura di “Stand by me” (il film diretto da Rob
Reiner, al quale dobbiamo anche “Harry ti presento Sally”) e posso solo
concludere questo post nostalgico come chiude il film, omaggiando le
persone che condivisero con me quel periodo: “Non ho mai più avuto amici come quelli che avevo a 12 anni. Gesù, ma
chi li ha?”.